La Procura di Pescara ha chiesto l’arresto per Aracu. Secondo quanto si apprende il gip avrebbe concordato con i pm sui gravi indizi di colpevolezza raccolti ma per il lunghissimo tempo trascorso dai fatti sarebbe mancato l’altro elemento fondamentale previsto dal codice: il pericolo di reiterazione del reato. Non sarebbe più rilevante nemmeno il pericolo di inquinamento delle prove. Dunque niente carcere.
“Non ci sono segreti meglio custoditi
di quelli che tutti conosconoâ€
George Bernard Shaw
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La richiesta di arresto per l’ex – coordinatore regionale di Forza Italia Aracu conferma quanto Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto: lo scandalo della sanità è bipartsan perché l’intreccio politica-affari in Abruzzo è trasversale.
Il paradosso abruzzese è che l’enorme impatto mediatico dell’arresto di Del Turco ha nella gran parte dell’opinione pubblica oscurato le responsabilità evidentissime del centrodestra.
Il risultato è che a beneficiare dell’inchiesta è stata una coalizione che durante la precedente esperienza di governo regionale aveva portato all’estremo il trattamento di favore nei confronti di Angelini.
Non c’era bisogno degli ultimi fatti per accorgersi che Forza Italia ricevette all’epoca delle cartolarizzazioni giganteschi contributi da Angelini o che nell’ordinanza di custodia cautelare relativa a Del Turco era ricostruito dai magistrati un quadro molto chiaro della genesi del meccanismo truffaldino negli anni della giunta Pace.
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Il fatto che Angelini si sia rivolto a un big della politica di centrodestra, e prima ancora democristiana, come Rocco Salini dimostra che le “relazioni pericolose†hanno radici antiche.
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La giunta Chiodi, che ha conquistato la Regione sull’onda degli arresti ma senza meriti conquistati sul campo, è ora che dimostri un’effettiva discontinuità con scelte concrete.
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Aldilà dei proclami invece assistiamo o all’assenza di iniziative (Venturoni) o al riproporsi di vecchie logiche anche nelle provincie appena conquistate.
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Mi limito a constatare che il PDL abruzzese è in questo momento coordinato da Piccone, a suo tempo fortemente sponsorizzato da Aracu, e da Di Stefano, consigliere regionale ai tempi di Masciarelli e Pace.
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Non sarebbe il caso di sostituirli con gente nuova e non compromessa con il passato?
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Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC Abruzzo