Continue reading Brasile: rogo anti-gender per la strega Judith Butler
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L’immagine riflette l’odio degli ultraconservatori e dei fondamentalisti religiosi nei confronti del lavoro dell’intellettuale, grande figura degli studi di genere. Invitata a partecipare a una conferenza in Brasile nel novembre 2017, Judith Butler è stata accolta da manifestazioni di raro fanatismo. La presenza di guardie impedisce alle ostilità di iniziare già all’aeroporto internazionale di Sao Paulo, la capitale economica e culturale del paese. Ma gli attacchi si intensificarono non appena arrivata in città, dove la professoressa stava partecipando a una conferenza. Lì, il gesto ha accompagnato l’insulto. Con i crocifissi in mano, i manifestanti hanno bruciato una strega con la sua immagine. Riferimento alle pratiche dell’Inquisizione di eliminare le “possedute” col fuoco. La filosofa ha commentato: “Mi ha fatto orrore questa azione. Forse quelli che hanno bruciato la mia effigie mi rappresentano come strega e difenditrice dei transessuali, non sapevano che quelle che furono chiamate streghe e bruciate vive erano donne che non credevano ai dogmi cattolici (…). Con l’attribuire alle streghe dei poteri, ne facevano capri espiatori la cui morte avrebbe dovuto eliminare la comunità dalla corruzione morale e sessuale.” A contestare Judith Butler il gruppo di estrema destra anticomunista TFP (Tradizione, Famiglia e Proprietà ). Alla faccia di questi fondamentalisti eccovi un’intervista a Judith Butler realizzata da PIERRE CHAILLAN, pubblicata l’8 marzo 2018 sul quotidiano comunista francese L’HUMANITE’:
Continue reading Brasile: rogo anti-gender per la strega Judith Butler Il mio vecchio compagno di consolle Matteo Molecola mi ha ricordato un pezzaccio di Lou X e Disastro che merita di stare accanto a Power To The People di Lennon e People Have The Power di Patti Smith nella playlist per manifestazioni di Potere al popolo. (Lou X) Dal basso è il contrasto seguendo il ritmo, il tempo controvento inizia ma non mi sto zitto, ricomincio di nuovo è un anno nuovo c’è, chi dice matto ma il fatto è che nessuno è nuovo, a questo gioco di cose, un ordine poligamo, le stragi sue spose, spinto dall’istinto più che da ideologia, dal disprezzo per chi ci tiene spalle al muro questo testo è uno scherzo, non scherzo, seguo la strada di sotto, non posso calmarmi la battaglia di chi è coinvolto, come se il destino del mondo fosse un fatto personale ed ha già ingannato in ogni fumo il sogno, da una pianta al bagordo, chi è che vive sudando inseguendo il secondo, è un semplice sguardo ma io guardo e mi appresto, a guardare oltre il buio perchè mi illumina il testo, rima dopo rima, ascolto in salita ma intanto sta viaggiando con la mia gente affianco scordando, ogni obbedienza al comando, mostrando il bagaglio, trainando tonnellate nel cargo, dal basso è la spinta e chi spinge lo sa, niente rispetto per l’ingrato che dimentica la comunità , tra chi ha bisogno di offerte c’è, chi è pagato in lire, chi è trasformato in merce, io non mi fermerò, li ricordarerò, che il soffitto per milioni di persone è il pavimento di pochi, quali diritti e doveri? tutelare mercanti promettendo ai servi, perchè è così, così! come sarà non lo so, ma l’asfalto sta bruciando sotto ai piedi però, brucia in fiamme non si spegne quando il cuore non finge e avanti, avanti! è una furia che spinge dal basso! -rit.(x4) Dal basso! Dal basso! Dal basso! Dal basso! Dal basso è la spinta e chi spinge lo sa! Continue reading Potere al popolo/ colonna sonora: Lou X – Dal basso (1994) Nel settembre del 1952, Charlie Chaplin (1889-1977) guardò indietro verso New York a bordo della Regina Elisabetta. Era diretto verso l’Europa, per presentare sul continente il suo ultimo film Monsieur Verdoux. Sulla nave, Chaplin venne a sapere che il governo degli Stati Uniti gli avrebbe permesso di tornare negli USA – dove aveva vissuto negli ultimi trent’anni – se si fosse sottoposto a un’indagine per l’immigrazione e la naturalizzazione sul suo carattere morale e politico. “Addio,” disse Chaplin dal ponte della nave. Rifiutò di sottomettersi all’inchiesta. Non sarebbe tornato negli Stati Uniti fino al 1972, quando l’Academy of Motion Pictures gli regalò un Oscar per la carriera. Perché il governo degli Stati Uniti esiliò Chaplin? Il Federal Bureau of Investigations (FBI) – la polizia politica del paese – indagò Chaplin dal 1922 in poi per i suoi presunti legami con il Partito comunista degli Stati Uniti (CPUSA). Il dossier su Chaplin, lungo 1.900 pagine, è pieno di insinuazioni e calunnie, mentre gli agenti erano impegnatissimi nel parlare con i suoi colleghi e avversari per trovare qualche traccia dell’associazione comunista. Non trovarono niente. Nel dicembre 1949, ad esempio, l’agente di Los Angeles scrisse: “Nessun testimone è disponibile a dichiarare affermativamente che Chaplin è stato membro del partito comunista in passato, che ora sia un membro o che ha contribuito con fondi al PC”.
Continue reading Vijay Prashad: il compagno Charlie Chaplin In qualità di autore della legge che ha istituito anche in Abruzzo l’Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nel lontano agosto 2011 non posso che esprimere sconcerto per il reiterarsi di atteggiamenti ottusi in Consiglio regionale.Come si fa a negare che la disponibilità di Rita Bernardini, una delle persone più impegnate e competenti sulle tematiche carcerarie che ci sia in Italia, è un’occasione che la Regione Abruzzo non può assolutamente perdere?Quando Marco Pannella lanciò la candidatura di Rita io fui contentissimo perchè pensavo che l’intero Consiglio l’avrebbe recepita con voto unanime data l’autorevolezza della proposta e di chi la avanzava.Neanche la commozione corale che ha accompagnato la scomparsa di Marco ha fatto si che in Consiglio pare aver suscitato un ravvedimento operoso se stiamo ancora attendendo nomina.Spero che centrosinistra e centrodestra non facciano mancare il proprio voto e che il M5S abbandoni una posizione assurda di rifiuto della candidatura più autorevole e competente sulla base di un pretesto legalitario che contrasta anche con i regolamenti che si sono dati di recente.Rita Bernardini non è una delinquente o una corrotta ma una persona impegnata che è stata condannata per atti di disobbedienza civile. |
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