Ieri matina abbiamo raccolto le firme per la convocazione di un Consiglio Regionale straordinario perchè la vicenda del Parco Nazionale della Costa Teatina ha superato ogni livello di decenza.
La scorrettezza dell’assessore Mauro Febbo è intollerabile e Chiodi non può far finta di non sapere cosa sta accadendo mentre l’assessore competente Giuliante si gira da un’altra parte.
 Le dimissioni di Febbo da coordinatore del tavolo Regione-Comuni sono un atto dovuto perché Febbo in primo luogo si è preso gioco della buona fede del Consiglio Regionale.
Invece di offendere l’opposizione Febbo dovrebbe ricordare che si è autocandidato a quel ruolo durante la discussione di una risoluzione presentata dal collega Caporale nella seduta del consiglio Regionale del 22 febbraio 2011.
Il proponente Caporale giudicò positivamente l’impegno bipartisan per la concretizzazione del parco e accettò di inserire l’indicazione di Febbo come coordinatore del tavolo istituzionale.
Al fine di dare seguito all’impegno assunto con quella risoluzione ( n. 69/3 del 22.02.011) la Giunta istituiva il 28 marzo 2011 con la delibera n. 210 il tavolo tecnico di coordinamento – Parco nazionale della Costa teatina, formato dagli otto comuni interessati dal Parco medesimo, dalla provincia di Chieti, nonche’ dall’assessore Regionale alle politiche agricole e di sviluppo rurale, forestale, caccia e pesca, nonche’ dall’assessore regionale alla pianificazione, tutela e valorizzazione del territorio.
In virtù della risoluzione veniva nominato a presiedere il coordinamento l’ass. Febbo.
Con la risoluzione del Consiglio la Regione si dichiarava più che favorevole al Parco e sulla stessa delibera di Giunta era chiaramente scritto “che l’istituzione del parco nazionale della costa teatina rappresenta per la regione Abruzzo uno strumento che non solo permetterà di conservare e tutelare uno dei tratti piu’ belli della costa adriatica, ma rafforzera’ anche le norme emanate dalla regione al fine di proibire le attivita’ di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi nel territorio abruzzeseâ€.
Secondo risoluzione e delibera Mauro Febbo avrebbe dovuto coordinare un organismo finalizzato all’adozione di un progetto di perimetro Parco nazionale della Costa teatina ed alla elaborazione di norme transitorie condivise nel termine previsto dalle norme istitutive, all’esplicita finalità di “evitare la nomina di un commissario ad actaâ€.
Invece Mauro Febbo si è fatto promotore di una costante opera di sabotaggio del parco ostentando con arroganza in più occasioni, anche con comunicati ufficiali, la sua posizione da sempre contraria. Essendo arrivati a un passo dalla figuraccia del commissariamento Febbo alza il volume e ci comunica che chiederà ai parlamentari del PDL di abrigare la legge istitutiva del Parco.
 Se Febbo voleva promuovere, come ha fatto, l’opposizione al Parco non avrebbe dovuto votare risoluzione di Consiglio e delibera di Giunta né autoproporsi come coordinatore.
Un comportamento di questo genere è inqualificabile. Le dimissioni sono un atto dovuto.
 Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
vi consiglio di tenervi aggiornati sul blog VOGLIAMO IL PARCO DELLA COSTA TEATINA
[…] il Presidente Chiodi e la sua maggioranza a smetterla con il boicottaggio portato avanti dall’assessore Mauro Febbo. Nemmeno la bocciatura da parte del Ministero della fantasiosa perimetrazione “a […]
[…] La proroga servirebbe soltanto a perdere altro tempo e a sfruttare l’argomento Parco per l’ennesima campagna elettorale delle Regionali prevista. Per quanto non si sia mai visto nella storia della legge 394/91 che un Parco sia stato  istituito da un Commissario ad acta, in questa fase la nostra posizione non può che appoggiare il commissariamento. D’altronde non si è nemmeno mai visto che una Regione affidi la definizione della perimetrazione a un assessore apertamente e pubblicamente anti-parco! […]