IL PD ABRUZZESE E’ UNO SCANDALO ALLA LUCE DEL SOLE: IN LOMBARDIA GLI INDAGATI SONO SOSPESI DAL PARTITO, A MONTESILVANO PARTECIPANO ALLE RIUNIONI E POTREBBERO ESSERE CANDIDATI
 E’ sempre più evidente che il PD di Montesilvano (Pe) costituisce un caso che meriterebbe di diventare nazionale.
Non solo il Partito Democratico rifiuta di sottoscrivere un accordo che preveda l’esclusione dalle liste dei rinviati a giudizio e dei tanti esponenti in questo momento sotto processo, ma trova conferma sulla stampa il fatto che protagonisti di processi attualmente in corso partecipano alle riunioni per definire il futuro scenario politico della città .
 A dire il vero si sa da tempo che a Montesilvano gli ex-amministratori sotto processo partecipano come nulla fosse alle riunioni di partito.
 Fa rabbrividire che l’ex-sindaco Cantagallo dichiari alla stampa di essere stato invitato addirittura dal segretario regionale Silvio Paolucci, che il vicesegretario Gianluca Fusilli difenda il diritto di parola del celebre imputato e che il segretario provinciale Castricone intervenga per chiedere unità e “clima sereno”.
 Ma il PD abruzzese è un “mondo a parte†rispetto a quello nazionale?
 Cito il presidente del Collegio di Garanzia nazionale, l’ex-ministro Luigi Berlinguer:
«convinzione profonda e costitutiva del Pd – cui Penati si è autonomamente adeguato autosospendendosi e dichiarando di voler rinunciare alla prescrizione – che quanti rivestano responsabilità pubbliche o esercitino attività politica debbano, ancora più dei comuni cittadini, mostrarsi integri e lontani da ogni forma di compromissione con l’illecito, al fine di non danneggiare con i propri comportamenti le istituzioni nelle quali operano e il partito in cui militano».
 In Abruzzo non valgono le regole che valgono per Sesto San Giovanni?
 Nel protettorato di Franco Marini essere inquisiti e sotto processo è meno grave che tra le aree dismesse della Lombardia?
In Lombardia gli indagati del Pd sono sospesi e annunciano la rinuncia alla prescrizione, qui in Abruzzo sono acclamati e continuano ad esercitare un ruolo politico.
 I nostri compagni a Montesilvano hanno tenuto, come sempre, una posizione trasparente e rigorosa sulla questione morale.
Chiedo agli amici di Italia dei Valori e SEL di abbandonare un atteggiamento di complicità a mio parere indifendibile. Possibile che solo la Federazione della Sinistra lasci la coalizione a fronte della sfrontatezza con cui il PD rifiuta di sottoscrivere l’impegno per le “liste pulite�
 Nessuna unità del centrosinistra può giustificare accomodamenti con questa cattiva politica e questi comportamenti indecenti.
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Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
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 Di seguito l’articolo apparso oggi sul quotidiano Il Centro:
Montesilvano. Intanto l’ex sindaco Cantagallo smentisce il suo allontanamento dalla riunione del partito sulle primarie
Pd, Castricone: adesso basta con i litigi interni
Ma il vice segretario regionale Fusilli bacchetta D’Annunzio: non decide lui chi ha diritto di parola
 MARIA CRISTINA NANNI
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MONTESILVANO. L’ex sindaco, Enzo Cantagallo, smentisce di «essere stato allontanato dalla riunione di partito». Parole confermate dai vertici del Pd, con il segretario provinciale, Antonio Castricone, che smorza i toni del dibattito politico: «Serve un clima sereno, dove ognuno faccia la sua parte». «Non sono stato mandato via dall’incontro del 14 novembre», dice Cantagallo.
 «A quell’incontro», sostiene Enzo Cantagallo, «ero stato invitato dal segretario regionale, Silvio Paolucci. Sono rimasto fino alla fine e ho lasciato la riunione molto serenamente, insieme a tutti gli altri ospiti», spiega Cantagallo. Sulle dichiarazioni di Nino D’Annunzio, circa l’opportunità della partecipazione dell’ex primo cittadino, indagato nel processo Ciclone, agli incontri del Pd, interviene il vice segretario regionale, Gianluca Fusilli: «Nel nostro partito la dignità viene prima di tutto e nessuno, compreso D’Annunzio, può scegliere chi abbia il diritto di parola». Castricone invita alla moderazione: «Pensare di affrontare una campagna da avanspettacolo, non è utile al partito e non permetterà a nessuno, giovane o vecchio che sia, di dire quali siano le motivazioni che lo spingono a volersi candidare a sindaco». Per il segretario, il rinnovamento comincia da «una campagna nuova, con metodi e spirito rinnovato. Pensare di poter sconfiggere gli avversari solo sulla base del loro palese fallimento, non è sufficiente. D’Annunzio e Fidanza, se vogliono essere interpreti di una candidatura di rinnovamento, se ne facciano protagonisti reali, aiutando il partito alla soluzione. Il tema del rinnovamento non è un vessillo da agitare, piuttosto un obiettivo da raggiungere. C’è bisogno», conclude, «di un clima sereno, che faccia prevalere le idee e i contenuti e per farlo vanno messe da parte tensioni personali».
 SABATO, 19 NOVEMBRE 2011
[…] segretario regionale del PD oggi ha risposto su Il Centro al mio intervento sulla questione Montesilvano (in giornata mi ha dedicato una serie di commenti anche sulla sua pagina […]