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Confindustria Abruzzo dovrebbe studiare nuova direttiva europea sulla VIA

5La Confindustria e altre sigle si sono scatenate contro le norme che ho fatto inserire nella Finanziaria regionale in materia di cave e pubblicità della Valutazione di Impatto Ambientale.
Marramiero è giunto a definirle “
abominevoli“, dimostrando tra l’altro con le sue affermazioni di conoscere davvero poco la materia.

In altro momento tornerò sulla questione delle cave, ma intanto vorrei segnalare il testo della nuova direttiva europea sulla VIA che dà ulteriore impulso proprio a quella trasparenza e partecipazione di cui l’Abruzzo è sempre stato carente e che le mie norme hanno cercato di implementare.

Ciò che in Abruzzo appare come una abominevole novità frutto della mente distorta di Maurizio Acerbo in realtà rappresenta la normalità nei paesi dell’UE e anche in molte regioni italiane.

Consiglio a Confindustria Abruzzo e ai sostenitori delle sue posizioni corporative e obsolete un pò di sano studio delle fonti e forse capiranno perchè la Germania è la locomotiva dell’economia europea mentre la nostra regione è piena di buchi, siti inquinati, scempi ambientali e urbanistici nonchè di inchieste giudiziarie che fotografano una eccessiva “vicinanza” tra affari e politica.
L’Europa tanto citata quanto poco studiata da Confindustria impone di “garantire il diritto di partecipazione del pubblico alle attività decisionali in materia ambientale, per contribuire a tutelare il diritto di vivere in un ambiente adeguato ad assicurare la salute e il benessere delle persone”.
Forse la Confindustria nostrana punta su un modello di sviluppo come quello della Somalia o di altri paesi africani, non certo verso il nord-Europa.

Infatti la nuova direttiva introduce modifiche abbastanza sostanziali soprattutto nella direzione del rafforzamento della partecipazione del “pubblico interessato” (diverso da “pubblico” semplice).
Sostanzialmente a tutti i cittadini deve essere riconosciuta l’attuale forma di trasparenza e partecipazione (accesso atti, osservazioni ecc.). Poi esiste il “pubblico interessato” che addirittura può dare “pareri” e che deve essere coinvolto nelle fasi preliminari come prevedono le “abominevoli” norme di Maurizio Acerbo. L’UE definisce “pubblico interessato” il “pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure. Ai fini della presente definizione, le organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente e che soddisfano i requisiti di diritto nazionale si considerano portatrici di un siffatto interesse”*.
In Abruzzo invece si è fatto per anni spazio al “privato interessato”, alle varie ecosfere che hanno goduto della complicità e del silenzio di una Confindustria che non ha mai levato la sua voce per chiedere regole certe, trasparenza e partecipazione.

Insomma con le nostre norme sulla VIA approvate nella finanziaria regionale siamo stati degli antesignani, alla faccia di Confindustria Abruzzo.

Invio copia della direttiva a tutti i colleghi consiglieri che non dovrebbero accodarsi alle richieste della Confindustria ma difendere le norme che hanno votato.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC

LA DIRETTIVA LA TROVATE QUI

* il concetto di “pubblico interessato” è ovviamente sconosciuto a Confindustria Abruzzo come dimostra l’immediata reazione di Paolo Primavera:

A favore della cancellazione della norma è invece Confindustria con il presidente dell’associazione di Chieti e vicepresidente regionale, Paolo Primavera: «Con quella legge consegneremo la Regione agli ambientalisti», dice Primavera. «Al Via devono partecipare solo coloro che possono dare un parere vincolante. Permettere a tutti, cittadini e associazioni, di partecipare di fatto ai lavori del comitato porterebbe al caos» (da Il Centro, 15 gennaio 2012).

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