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Una società privata da anni tiene in
ostaggio “Guerino”.Â
E’ ora che il Comune revochi la
concessione.
 Raccogliendo una mia richiesta questa mattina la commissione consiliare di vigilanza del Comune di Pescara ha cominciato ad affrontare il caso dello stabilimento Guerino con l’audizione del dirigente Gaetano Silveri che si è impegnato a consegnare in tempi brevi un promemoria che ricostruisca la complessa vicenda.
Ho chiesto che la commissione affronti la questione perché ritengo assai grave che da anni uno degli stabilimenti storici di Pescara sia chiuso e recintato offrendo un pessimo biglietto da visita per qualsiasi turista che arriva in Piazza Primo Maggio, ma anche un dispiacere per tanti pescaresi che passandoci davanti si domandano quando tornerà a vivere.
Mi sembra che sia un segno emblematico della scarsa attenzione per i beni comuni la latitanza che sul tema ha finora ha caratterizzato l’amministrazione comunale.
 Il ristorante Guerino è una concessione demaniale marittima, un patrimonio di tutta la collettività . Si tratta di un immobile dello Stato.
Non è tollerabile che dei privati (GIEMME srl, legale rappresentante Giovanni Paglione) tengano questo patrimonio pubblico in ostaggio.
La data di inizio lavori è giugno 2005 come recita il cartello del cantiere fermo da anni. Sono dunque quasi 8 anni che l’immobile è inscatolato.
Il 9 ottobre ho presentato richiesta di accesso agli atti, ma mi sembrava doveroso porre sotto i riflettori dell’intero consiglio comunale quello che è un vero scandalo alla luce del sole.
Il ristorante Guerino (negli anni sessanta lo stabilimento si chiamava “il Gabbianoâ€) era un fiore all’occhiello della città . Non può essere lasciato in abbandono e trasformato in un rudere.
Se chi è subentrato nella concessione non sa cosa farsene è bene che il Comune revochi la concessione.
Lo scopo di una concessione è quello di fornire servizi, non di sottrarre un bene pubblico alla fruizione collettiva.
Sono molti i profili che vanno approfonditi. E non mancheremo di farlo.
Pescara, 21 gennaio 2013
Maurizio Acerbo, consigliere comunale e regionale PRC
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