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Villa Pini non paga gli stipendi. Interrogazione di Rifondazione

il testo dell’interrogazione che ho preparato sul gruppo Villa Pini.

E’ bene che la Regione Abruzzo faccia immediatamente capire alla proprietà che il vecchio giochetto di portare alla disperazione i lavoratori per poi mobilitarli per battere cassa non funziona più.

Non pagare regolarmente gli stipendi significa non rispettare il contratto nazionale di lavoro.

Nel 2007 facemmo passare una norma che prevede la revooca dell’accreditamento per chi non rispetta i contratti.

E’ giunta l’ora di applicarla!

 

 

Interrogazione a risposta immediata

Premesso che

il gruppo Villa Pini è da tempo protagonista delle cronache giudiziarie che hanno riguardato la sanità regionale ed è anche noto per l’abitudine pessima di ritardare il pagamento degli stipendi ai propri dipendenti anche per lunghi periodi;
da oltre anno i lavoratori percepiscono lo stipendio con diversi mesi di ritardo e in tal modo il gruppo Villa Pini viola costantemente il contratto collettivo nazionale di lavoro e le leggi;

la L.R. 32/2007 alla lettera c) comma 5 dell’art.7 prevede la “revoca dell’accreditamento istituzionale” in caso di “mancata applicazione del CCNL di categoria”;

il CCNL vigente per la sanità privata all’art.67 dispone che “la retribuzione deve essere corrisposta al lavoratore in una data stabilita, comunque non oltre il 7° giorno lavorativo successivo alla fine di ciascun mese”;

secondo quanto riferito nel verbale relativo al tentativo di conciliazione esperito in data 26 febbraio 2009 presso la Prefettura dell’Aquila “il dott. Angelini lamenta la mancata erogazione da parte della Regione dei crediti da essa dovuti al gruppo Villa Pini relativi agli anni 2007 e 2008 quantificabili all’incirca in 50 milioni di euro non contestati“;

nello stesso verbale si legge che “il commissario [Redigolo] ritiene che, ragionevolmente, entro dieci giorni sarà possibile dare una risposta al riguardo“;

nella comunicazione del nuovo amministratore del gruppo Villa Pini, dott.ssa Chiara Angelini, inviata alle RSA Cgil, Cisl e UIL nonchè alla sola segreteria provinciale CGIL di Chieti, in data 24/3/2009 si legge: “nonostante le molte assicurazioni, il commissario dott. Redigolo non è stato in grado di verificare il dettagliato elenco dei nostri crediti per gli anni 2005/2008

interroga l’assessore competente della Giunta Regionale

1 quali iniziative intende intraprendere per il rispetto dell’art.7 della L.R. 32/2007;

2 di conoscere l’entità effettiva dei crediti che ritiene debbano essere riconosciuti al gruppo Villa Pini relativi agli anni 2005/2008

Villa Pini, rischio mobilità per 350
 
Annuncio shock ai sindacati dall’amministratrice Chiara Angelini

di NOVELLA DI PAOLO

E’ stato un annuncio inaspettato, ma forse già nell’aria. Un fulmine sì, ma in un cielo nuvoloso già da molto tempo, troppo. Il documento porta la firma di Chiara Angelini, da poche settimane nuova amministratrice del gruppo. «Per la prima volta in sessant’anni di attività – si legge nella nota inviata mercoledì pomeriggio alle Rsa di tutti i centri aziendali – la scrivente Amministratrice si vede costretta a chiedere la procedura di mobilità, per ora, su 350 lavoratori». Per ora, precisa la dottoressa Angelini. Solo un assaggio dunque. Raggiunta al telefono nei primi cinque minuti liberi in una giornata, come si immagina, fitta di appuntamenti e riunioni, Chiara conferma quanto già scritto. «Non ho nulla da aggiungere, ribadisco quanto già sapete». La decisione deriva da una serie di cause, elencate nella comunicazione, che «hanno portato l’Azienda allo stremo».
«Il Commissario Redigolo – fa notare l’amministratrice nel documento inviato alle Rsa – non è stato in grado di verificare la situazione esatta dei nostri crediti tra il 2005 e il 2008; l’Assessore alla Sanità, Venturoni, non ha risposto alle richieste di incontro» come ha invece fatto diverse volte con Aiop e Aris. E questo nonostante la direzione di Villa Pini lo abbiano aspettato, invano, più di una volta nell’anticamera del suo studio.
«Ci vengono allestite quotidianamente comunicazioni contrastanti, anche totalmente difformi tra loro, mai suffragate da conti». Una continua mancanza di trasparenza da parte della Regione, dunque, che ha costretto l’azienda all’estrema soluzione. «Tanto più che nell’ultima riunione avuta con l’Assessorato alla Sanità e il Commissario Redigolo – continua il documento – è venuto fuori un ulteriore taglio del quaranta per cento di budget».
Immediata la risposta dei sindacati, convocati dall’amministrazione al più presto per espletare le formalità procedurali, dettate dalla legge per attuare il piano di mobilità aziendale. In presidio fisso sotto la sede dell’Assessorato, già da mercoledì scorso, rincalzano la dose e convocano “urgentemente” una assemblea generale, prevista per oggi pomeriggio nell’auditorium di Villa Pini. Anche loro ce l’hanno con la Regione. E in particolare con Venturoni, come si capisce dalle premesse alla convocazione dell’assemblea, ben specificate nel volantino. La riunione di oggi si è resa necessaria, non solo «in seguito alla comunicazione dell’amministrazione», in cui si parla di mobilità di 350 lavoratori, ma anche e soprattutto dopo «le innumerevoli comunicazioni tendenziose, difformi e false date da Venturoni ai lavoratori in presidio a Pescara, per quanto concerne le somme dovute dalle Asl per il pagamento degli stipendi arretrati».

Venerdì 27 Marzo 2009

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