Un politico condannato per falso diventa dirigente del gruppo privato protagonista di Sanitopoli.
Sembra un film horror, invece è la realtà dell’Abruzzo.
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Non è tanto e soltanto un problema di condanne quanto dei connotati politici dell’operazione.
L’obiettivo di Angelini è evidente: usare il “peso†politico nel centrodestra e le tante entrature trasversali di Rocco Salini per continuare a condizionare le scelte della sanità abruzzese.
Certo non pensi Angelini di riacquistare una qualche credibilità presso l’opinione pubblica con questa trovata.
Semmai si tratta dell’ennesima conferma delle “corrispondenze di amorosi sensi†con certa politica che hanno consentito ad Angelini di fare affari per anni godendo di protezioni e di un trattamento di favore mediante atti e comportamenti legali e illegali.
Salini era un big della Dc quando gli Angelini costruivano il loro impero psichiatrico, assessore alla sanità ed uno dei più influenti esponenti del centrodestra all’epoca della giunta regionale di centrodestra.
Gli abruzzesi pagano oggi in termini di deficit, aumento delle tasse e tagli le conseguenze di questa politica.
Un incarico professionale di tipo fiduciario come quello che riguarda Salini testimonia l’intensità del feeling che lega Angelini al centrodestra abruzzese.
Per quanto ci riguarda l’incarico a Salini rappresenta una ragione in più per insistere con la richiesta di revoca dell’accreditamento.
Emerge da un lato la sfrontata spregiudicatezza di certi personaggi, ma anche la sensazione che confidano nella complicità e nel silenzio del ceto politico e nell’assuafazione della società regionale.
 Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
[…] che prevede che non possano essere nominate persone nella medesima situazione. Allora di Salini a Villa Pini non se ne parlava […]