IL SALVATAGGIO
35 milioni di euro per comprare la nuova sede della Regione Abruzzo dai privati. Un’operazione di salvataggio per un’operazione immobiliare destinata al fallimento.
Nella società vertici di Ance (associazione costruttori) e Confindustria. Quelli che predicano la fine dell’assistenzialismo e del keynesismo
L’avevo detto in campagna elettorale: Chiodi e D’Alfonso potevano fare le primarie tra di loro visto che condividono la stessa visione della politica.
Infatti l’operazione immobiliarista partita con l’assessore Antonelli al Comune e Chiodi alla Regione si concretizza con D’Alfonso Presidente.
Un regalone a una cordata di imprenditori che è quanto mai discutibile.
I costruttori prima chiedono sempre più volumi da realizzare, poi non riuscendo a piazzarli sul tanto decantato mercato li rivendono alla Regione che li compra sborsando denaro pubblico. Io avevo proposto di fare un’operazione del genere ma per reperire in tempi brevi appartamenti da destinare a edilizia sociale, un piano sull’emergenza abitativa che però non è stato preso in considerazione da chi aveva mire più circoscritte.
Un’operazione di puro assistenzialismo soltanto che invece di aiutare i bisognosi si aiutano i ricchi.
Visto che c’è mezza associazione costruttori e pure Confindustria nell’operazione ora la smettano di piangere e fare le vittime visto che da sempre la politica cittadina e regionale è al loro servizio.
Si tratta di un’operazione urbanistica assai discutibile perché fondata sulla rinuncia a progettare lo spazio urbano da parte dei poteri pubblici e su un esborso di denaro che poteva essere evitato.
Ora ci manca solo che la Regione venda le aree ex-Cofa ai privati per fare speculazioni e che il ricavato venga destinato a pagare il regalone ai “costruttori”.
Chi ci perde non è solo il cittadino che paga le tasse ma anche la città .
Infatti sarebbe stato molto meglio realizzare la nuova sede regionale all’interno della città e non ai margini perché un centro di così grande importanza e frequentato giornalmente da migliaia di persone sarebbe stato motore di riqualificazione urbana e rivitalizzazione economica.
Optare per una localizzazione per cui chi viene da fuori neanche entrerà in città mi sembra la prosecuzione di quella sciagurata tendenza politico-affaristica che ha favorito la realizzazione di centri commerciali e altri insediamenti speculando sulle aree agricole ma svuotando e desertificando Pescara.
Inoltre si rinuncia alla progettazione di un luogo pubblico. Meglio Mussolini e Giacomo Acerbo di questa classe dirigente di paracottari!
Oggi noi abbiamo nei palazzi del Comune e della Provincia – Prefettura degli esempi di come si progetta e realizza la città pubblica.
Invece di fare qualcosa di simile – ovviamente con criteri urbanistici e gusto architettonico contemporaneo – si continua a comprare l’invenduto dei costruttori che lì non sarebbero mai riusciti con questa crisi a vendere tutto quel direzionale.
Sembra quasi superfluo dire che la realizzazione di un complesso edilizio di tale importanza poteva essere anche occasione per un progetto architettonico di qualità .
La sede regionale si poteva realizzare in luogo più idoneo e anche con costi ridotti anche attraverso un accordo con i costruttori ma che avesse come obiettivo l’interesse collettivo.
Siamo stati bloccati per anni su una localizzazione su terreni privati che poi è tramontata a causa del piano di sicurezza aeroportuale che le ha rese inedificabili. Da sempre è stata cassata la possibilità di realizzare la sede su terreni di proprietà pubblica abbattendo i costi. Comunque almeno si era lavorato su un progetto urbanistico e architettonico pubblico che avrebbe riqualificato tutto l’ex-quartiere 3 e la Tiburtina.
Purtroppo manca nella politica regionale immaginazione e capacità di andare oltre le logiche del passato.
Ci sarebbe altro da dire ma per oggi basta così.
Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista
P.S.: consiglio di visitare il sito de LaCity CONNECTING BUSINESS è il claim del progetto ma potrebbe essere assunto da D’Alfonso come slogan.
nel dicembre 2011 così veniva lanciata  LaCity, una città per gli affari
Nasce nell’area metropolitana Pescara-Chieti il primo polo dedicato interamente agli affari.
Un progetto di Iniziative Immobiliari Abruzzesi che vuole rivoluzionare lo stile di vita di chi lavora attraverso un concetto di spazio tutto nuovoâ€
Effettivamente l”affare comunque lo fanno. Un progetto fallito che rischiava di mandare sotto un treno svariati nomi dell’imprenditoria viene salvato dalla Regione. Puro assistenzialismo. Ma non erano per il liberismo questi di Confindustria?
Insomma se non volete chiamarlo regalone chiamatelo: IL SALVATAGGIO.
[…] le 2 più grandi operazioni edilizie in itinere a Pescara (LaCity e la Pp2) che coinvolgono ambienti influenti non solo della città , ma anche dell’Abruzzo, […]