Â
Â
Â
Â
Â
Confindustria. I referendum nascono da quei movimenti, comitati e partiti
che nei territori hanno contrastato sprechi e clientele.
personale nelle società pubbliche abruzzesi: questo dato è esploso proprio
con il passaggio della gestione dai municipi alle spa.
abolire l’obbligo imposto una decina di anni fa dalla “casta” bipartisan degli
amici di Confindustria. Infatti il “partito dell’acqua” è nato proprio dalla
norma che imponeva di affidare a delle S.P.A. la gestione dei servizi
pubblici.
Si trattava del primo passaggio verso la privatizzazione e ha prodotto danni
enormi perché queste società di diritto privato si sono trasformate in
carrozzoni clientelari, in paradisi delle prebende, ecc. non essendo
sottoposte alle regole proprie degli enti pubblici. Non aveva nessuna logica
imporre la gestione di un servizio pubblico a società per azioni i cui azionisti
erano e sono i comuni. L’unico obiettivo era quello di aprire la strada ai
privati. Infatti la norma contenuta nel decreto Ronchi prevede l’obbligo di
cedere ai privati una consistente percentuale delle quote azionarie di queste
società . Il risultato sarà che permarrà la presenza partitocratica, ma
affiancata da quella di privati da remunerare con le nostre bollette.
mentre noi referendari da anni abbiamo depositato in parlamento una legge
di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua che prevede
l’abolizione delle SPA per i servizi idrici e una gestione trasparente e
partecipata.
questo paese che invece di investire in ricerca, sviluppo, innovazione e
competere sui mercati vogliono continuare a fare affari senza rischi
appropriandosi di infrastrutture e servizi pubblici che costituiscono dei
monopoli.
Per quanto riguarda le risorse da investire è da notarsi che i privatizzatori ci
faranno pagare con le bollette i loro piani di investimento e non è certo un
caso che i gruppi più interessati alla privatizzazione siano quelli che
lavorano nel settore delle opere pubbliche (la vicenda autostrade dovrebbe
averci insegnato qualcosa).
La differenza tra il finanziare le opere attraverso mutui o attraverso
anticipazioni di privati è semplicemente la quota aggiuntiva di
remunerazione per il capitale investito che pagheranno i cittadini con
l’aggravio delle tariffe.
I nostri (im)prenditori hanno fretta di incassare le tariffe, visto che sono
incapaci di fare impresa, parlano di libero mercato ma cercano solo profitti
garantiti per legge e senza rischio.
contro la casta mentre Confindustria ci sembra che abbia sponsorizzato ogni
genere di casta.
depurazione) ha disvelato in Abruzzo l’intreccio politica-affari. Lascio
soltanto immaginare cosa accadrà quando questa politica gestirà le gare per
l’ingresso dei privati nelle spa e quando privati e politici siederanno insieme
nei cda.
La realtà è che la vittoria dei referendum rappresenterebbe una sconfitta per
la “casta” e un ceto di (im)prenditori assistiti che hanno condotto il paese e
la nostra Regione nell’attuale crisi e declino.
Â
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.