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IL GARANTISMO VALE ANCHE PER LEONARDO?

Questa mattina ho visitato, insieme al nostro consigliere comunale Riccardo Di Gregorio, la casa circondariale di Chieti per incontrare lo studente Leonardo Vecchiolla, arrestato in seguito ai fatti di Roma del 15 ottobre.

Leonardo condivide la piccola cella con altri due detenuti. Appare molto provato fisicamente ma determinato nelle sue ragioni. Ha chiesto degli amici e gli ha fatto molto piacere sapere della solidarietà dei compagni e degli amici di Ariano Irpino e dell’università, del presidio che si terrà domattina a Chieti davanti alla Prefettura. Intende continuare con lo sciopero della fame e della sete (beve solo una tazza di tè al mattino) e spera che in settimana si cominci a chiarire la sua posizione con il ricorso del suo avvocato al tribunale del riesame. Va sottolineato che Leonardo è molto deperito e smagrito, per questo gli abbiamo consigliato di interrompere almeno lo sciopero della sete.

Non possiamo tacere la nostra preoccupazione perchè dopo i clamori dell’arresto e i giudizi sommari dei media l’attenzione si è spostata altrove mentre un ragazzo di 23 anni rischia di rimanere in custodia cautelare non si sa per quanto tempo e potrebbe anche essere trasferito in un carcere dalle condizioni detentive più dure (Roma).

Non vorremmo che il prolungarsi dello stato di detenzione venga determinato più dal clima mediatico-politico che dalle regole del diritto.

Questa volta non vediamo le solite file di parlamentari che vanno apprensivi a trovare il politico eccellente indagato per corruzione o altri reati. Qui si tratta di uno studente accusato di reati per i quali è stata chiesta da tutta la politica nazionale una punizione esemplare.

Non vogliamo sostituirci al doveroso operato della magistratura per accertare la verità dei fatti e individuare i responsabili di reati, non vogliamo emettere sentenze di condanna né di assoluzione.

Non è in discussione la nostra distanza da un’estetizzazione dello scontro fine a se stesso che ha tra l’altro sottratto l’agibilità democratica alla nostra manifestazione impedendone lo svolgimento.

L’obbligatorietà dell’azione penale vale per tutti, dal Presidente del Consiglio ai manifestanti.

Abbiamo constatato però che i principi del garantismo, tanto invocati per politici e faccendieri, paiono non valere per un giovane di 23 anni. Infatti fin dall’inizio è stato bollato come colpevole senza aggiungere mai l’aggettivo “presunto” alla definizione di black bloc.

Leonardo è detenuto ormai da molti giorni e fin dall’inizio è in sciopero della fame e della sete.

Le imputazioni sono molto gravi (tentato omicidio, devastazione e resistenza a pubblico ufficiale), ma secondo il suo legale non sussisterebbero gravi indizi di colpevolezza.

Da quel che si è capito a far scattare le misure sarebbe stata una battuta infelice e spaccona in una conversazione telefonica.

Con questo parametro Mario Magnotta avrebbe preso l’ergastolo, per non parlare di gran parte della politica italiana.

Auspichiamo che gli organi di informazione tornino a occuparsi del caso esercitando niente più che un minimo di elementare garantismo e restituendo umanità a un giovane che ha ricevuto un trattamento su alcuni giornali e tg da “sbatti il mostro in prima pagina”.

1 comment to IL GARANTISMO VALE ANCHE PER LEONARDO?

  • Complimentoni. PRC non si smentisce mai. Contro gli onesti cittadini e sempre a favore dei delinquenti. Per fortuna siete spariti dal parlamento italiano. Continuate così.

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