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PRECISAZIONE SUL REDDITO DI MAURIZIO ACERBO

paperoneIl quotidiano il Centro ha divulgato meritoriamente i redditi dei consiglieri resi disponibili sul sito del Comune in base all’anagrafe pubblica degli eletti di cui sono stato uno dei promotori e sostenitori. Mentre la stragrande maggioranza dei consiglieri e degli assessori non hanno fornito dati (leggi articolo),  la cifra riportata sul giornale può indurre a pensare che io invece ia diventato un riccone.
La gran parte di cittadini non conosce le regole di Rifondazione che tra l’altro a livello nazionale proprio io ho proposto all’ultimo congresso.
Inoltre vorrei chiarire che giustamente la legge vieta il cumulo delle indennità di carica e quindi non percepisco nulla in qualità di consigliere comunale.
La cifra di 104.543 euro riportata nel servizio è lorda e relativa alla carica di consigliere regionale.
In realtà la retribuzione netta per il 2010 corrisponde a 66.420 euro di cui ho versato al mio partito come contributo euro 52.600 (da cui recupererò il 19% nell’anno successivo in base alla normativa vigente).

il CENTRO, GIOVEDÌ, 17 NOVEMBRE 2011  

 
 
 
Albore Mascia ha denunciato 74mila euro. Il più ricco è Corneli (Pd) con 156mila, lo segue Acerbo (Prc) con 104mila
 
Comune, il 70% dei politici non svela i redditi
 
Solo quattro assessori e tredici consiglieri indicano i loro compensi nel sito dell’ente
 
 
 
 
ANDREA BENE

 PESCARA. Assessori e consiglieri del Comune non vogliono svelare i loro redditi. A distanza di 7 mesi dall’istituzione dell’anagrafe degli eletti, il sito dove vengono riportati compensi e incarichi, il 70% dei politici non ha ottemperato all’obbligo di presentazione dei documenti. Eppure il 17 dicembre dell’anno scorso, la delibera, presentata dal consigliere Idv Fausto Di Nisio, che dava il via a questa iniziativa di trasparenza e di controllo dell’attività amministrativa, era stata approvata all’unanimità dal consiglio.IL 70% NON IN REGOLA. Il Centro era già andato a controllare alla fine dello scorso luglio lo stato dell’anagrafe degli eletti. Allora, gli assessori in regola erano solo 2 e i consiglieri 7. Adesso, sono passati altri quattro mesi e la situazione è cambiata di poco. Gli assessori in regola sono diventati 4, mentre i consiglieri sono 13. Ciò vuol dire che 8 assessori e 27 consiglieri sono inadempienti. Questi hanno completamente ignorato la delibera approvata e anche la lettera, inviata nell’aprile scorso dalla presidenza del consiglio, che invitava tutti i politici a presentare la documentazione. L’obbligo c’è, ma non esistono sanzioni.
 L’iniziativa, tra l’altro, è destinata ad accrescersi. Proprio qualche giorno fa il Centro elaborazione dati del Comune ha presentato all’ufficio di presidenza il nuovo sito dove sindaco, assessori e consiglieri potranno inserire tutte le informazioni inerenti la loro attività di politici, oltre ai redditi.
 Ma ecco i nomi degli inadempienti. Tra gli assessori non in regola figurano Marcello Antonelli, Guido Cerolini, Nicola Ricotta, Roberto Renzetti, Eugenio Seccia, del Pdl; Elena Seller e Stefano Cardelli, di Pescara futura; Vincenzo Serraiocco, dell’Udc. Il vice sindaco Berardino Fiorilli ha, invece, presentato il suo curriculum di politico, ma non i compensi percepiti. Tra i consiglieri non in regola, troviamo Lorenzo Sospiri, Federica Chiavaroli, Armando Foschi, Massimo Pastore, Augusto Di Luzio, Daniela Arcieri Mastromattei, Antonio Sabatini, Andrea Salvati, del Pdl; Livio Marinucci, Nico Lerri, Salvatore Di Pino, indipendenti; Marco Alessandrini, Alberto Balducci, Camillo D’Angelo, Paola Marchegiani, Gianluca Fusilli, Moreno Di Pietrantonio, del Pd; Carlo Masci, Giovanni Santilli, Amedeo Volpe, Marco Mambella, Michele Di Marco, di Pescara futura; Giuseppe Bruno, Massimiliano Pignoli, di Fli; Licio Di Biase, Vincenzo Di Noi, dell’Udc; Roberto De Camillis, di Pescara Città ponte.

REDDITI E COMPENSI. Tra i politici che hanno presentato le dichiarazioni dei redditi figura Luigi Albore Mascia. Il sindaco si è messo in regola solo dopo il primo articolo sull’anagrafe degli eletti, apparso sul Centro il primo agosto scorso, che indicava i nomi degli inadempienti.
 Il primo cittadino ha denunciato un reddito complessivo, riferito all’anno scorso, di 74.707 euro ed è proprietario di tre immobili. I tre assessori in regola, invece, hanno indicato solo gli stipendi dell’anno scorso. Isabella Del Trecco ha guadagnato 44.562 euro; Massimo Filippello, 22.281; Barbara Cazzaniga, 14.696. Quest’ultimo assessore, che è anche titolare di una gioielleria in piazza Salotto, ha rivelato solo i compensi percepiti come amministratore di una società. Ma non è Mascia il più «ricco» tra i politici che hanno presentato i documenti. Andando a spulciare tra le dichiarazioni dei consiglieri, si scopre che al primo posto c’è un uomo del Pd, Florio Corneli, dirigente d’azienda: nel 2009 aveva un reddito di 156.657 euro. Lo segue a ruota il consigliere regionale e comunale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, con 104.542 euro. Un gradino più sotto troviamo Vincenzo Berghella (Pdl), medico, con 98.391; Renato Ranieri (Pdl), commercialista, con 98.365; Vincenzo Dogali (Udc), analista dell’ospedale, con 89.573. Ancora più sotto ci sono Antonio Blasioli (Pd), avvocato, con 56.142; Adele Caroli (indipendente), con 51.668; Fausto Di Nisio (Idv), commercialista, con 36.006; Adelchi Sulpizio (Idv), avvocato, con 26.033; Enzo Del Vecchio (Pd), dipendente della Regione, con 25.274. Chiudono la classifica parziale Vincenzo D’Incecco (Pdl), dipendente di un’impresa, con 16.711; Giovanni Di Iacovo (Sel), scrittore, che ha dichiarato solo il suo compenso mensile di consigliere comunale, pari a 970 euro. Infine Giuliano Diodati (Pd), dentista, ha indicato solo i compensi di consigliere: 15.377 euro.

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