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AL COMUNE DI PESCARA NON PIACCIONO LE BIBLIOTECHE?

pescara-dannunzianaPescara non ha un particolare passione per le biblioteche. La biblioteca provinciale ha sempre sofferto per carenza di spazi. Quella dell’università è persino sotterranea. Io avevo lanciato l’idea di una grande biblioteca nell’area di risulta, ma pare che l’amministrazione comunale abbia deciso di scartare il progetto. In una città il cui centro si va desertificando pare condannata alla chiusura la biblioteca regionale di viale Regina Margherita 6. Fortunatamente in questo caso è partita una petizione che ha raccolto 900 firme di cittadini che non vogliono perdere un luogo prezioso di aggregazione. Oggi ho presentato un’interrogazione e una mozione in Comune per svegliare dal torpore il Comune. Sullo stesso tema presenterò un’interrogazione anche in Regione.

Interrogazione

Oggetto: Biblioteca “Di Giampaolo”

Considerato che

secondo quanto emerso al recente Forum per il libro ospitato a Matera “metà degli italiani non legge un solo libro e il 70 per cento non riesce a comprendere fino in fondo il significato di un testo“;

invece di implementare le politiche pubbliche di promozione della lettura pare che chi governa e amministra abbia finito per farci l´abitudine e a ritenere non interessante la questione “senza capire che, anche in conseguenza di questo analfabetismo diffuso, il declino italiano rischia di virare in catastrofe” (Simonetta Fiori, Repubblica 22 ottobre 2010);

l’amministrazione comunale di Pescara, insieme a quella provinciale e alla Regione Abruzzo, mostra la più totale disattenzione sul tema visto che ha  annunciato di voler cancellare la previsione di realizzare la già progettata biblioteca-mediateca nell’area di risulta [leggi qui le dichiarazioni di Antonelli mentre quì trovi il progetto ormai accantonato] ;

tale disattenzione è uscita finora confermata anche dalla disattenzione con cui l’amministrazione comunale sta lasciando andare avanti il trasloco della Biblioteca “Di Giampaolo” dai locali siti in viale Regina Margherita 6 (nei pressi di Piazza Salotto) verso locali privati sulla via Tiburtina;

come hanno denunciato centinaia di cittadini con una petizione, e in particolare i Giovani Democratici con una serie di interventi sulla stampa, “nel centro verrebbe a mancare una biblioteca pubblica che svolge da quasi un ventennio un servizio culturale e di aggregazione sociale indispensabile per tutta la collettività”;

è vero che la biblioteca “Di Giampaolo” è gestita dall’Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo, ma questo non implica che il Comune di Pescara debba rimanere indifferente e inerte;

appare poco plausibile e alquanto discutibile che a fronte di due biblioteche di quartiere chiuse nelle ex-circoscrizioni 1 e 3 si pensi di traslocare la Biblioteca “Di Giampaolo” in locali privati sulla via Tiburtina;

appare ancor più discutibile che la Regione Abruzzo, tra l’altro, debba pagare onerosi affitti senza prima verificare la disponibilità di idonei sedi di proprietà del Comune o comunque pubblici;

il trasloco della Biblioteca “Di Giampaolo” dal centro è irrazionale anche perché negli anni scorsi sono stati finanziati e realizzati progetti Urban nelle ex-circoscrizioni 1 e 3 che prevedevano spazi multiculturali per l’offerta di servizio biblioteca, documentazione e lettura, area video e musica, area internet e laboratorio informatico telematico, spazi che andrebbero finalmente riaperti e messi a disposizione della cittadinanza;

il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere se

Sindaco e Giunta

– intendano intervenire presso la Regione Abruzzo e l’Agenzia di Promozione Culturale per richiedere la sospensione di ogni iniziativa di trasferimento della Biblioteca e l’apertura di un tavolo di confronto per individuare una soluzione che consenta di mantenere la Biblioteca “Di Giampaolo” in zona centro;

– intendano attivarsi per l’apertura delle biblioteche nei quartieri periferici su cui già erano stati sviluppati progetti Urban negli anni scorsi.

Maurizio Acerbo, consigliere comunale Rifondazione Comunista

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