In tutto il mondo dilagano gli indignados, a Montesilvano gli indagados e i trasformers. Ma dovranno vedersela con il nostro incredibile candidato Corrado Di Sante che ha realizzato un dossier in continuo aggiornamento. Prime anticipazioni sono uscite sui quotidiani Il Centro e Il Tempo (assai divertente il titolo: La “la banda degli onesti” è bipartisan). Gandhi parlava di “forza della verità “, Cochi Ponzoni di “sputtanamento” il dato di fatto che laddove c’è qualcuno che rompe il clima di omertà e assuefazione poi qualche risultato si ottiene. Infatti a forza di martellare sui giornali sulle liste pulite alla fine l’ultima notte prima della presentazione delle liste il centrosinistra ha finalmente deciso di escludere i suoi indagados. Quando ci schierammo tanti anni fa contro la “balena bianca dai denti di cemento” il “sistema Montesilvano” era potentissimo. Poi le nostre denunce uscirono confermate dal Ciclone giudiziario. Ma…non cantiamo vittoria perchè decine di indagados stanno dietro e accanto alle coalizioni che si contendono il governo di Montesilvano.
Verso il voto. Il candidato sindaco attacca: «Di Mattia sbaglia a schierare Di Pasquale e Di Censo»
Nelle liste 8 inquisiti, 27 cambi di partito
Di Sante (Rifondazione-Verdi) denuncia: «Ex amministratori sempre in corsa»
MONTESILVANO. Sette tra indagati e rinviati a giudizio, un condannato dalla Corte dei Conti per aver fatto assumere parenti in Comune e altri 27 saltati da un partito all’altro. È Corrado Di Sante, candidato sindaco di Rifondazione comunista e Verdi con la lista In movimento per i beni comuni, a denunciare che «centrodestra e centrosinistra non cambiano mai. L’Idv? Per vincere imbarca trasformisti di Cantagallo e Cordoma».
Si chiama «Dossier candidati 2012» il libro di 11 pagine diffuso da Corrado Di Sante, dal segretario regionale di Rifondazione Marco Fars e da Maria Lucia Santarelli dei Verdi per mettere nero su bianco «i casi più eclatanti di indagati, rinviati a giudizio e trasformisti che si candidano» alle elezioni del 6 e 7 maggio prossimi. Per Di Sante, «centrodestra e centrosinistra preferiscono la continuità con il passato anche se le vicende giudiziarie eclatanti della nostra città , che hanno portato la procura di Pescara a definire gli episodi di malaffare “sistema Montesilvanoâ€, avrebbero dovuto richiedere un taglio netto. Invece», dice Di Sante, «le maggioranze dell’ex sindaco Pd Enzo Cantagallo e del sindaco Pasquale Cordoma, ex Pdl passato a Grande Sud, vinceranno ancora. Come? Ormai, sono sparpagliati in quasi tutte le liste. Non si può parlare di cambiamento se i futuri consiglieri con la loro storia rappresentano il contrario».
Il primo bersaglio di Rifondazione è Francesco Di Pasquale del Pd, indagato per tre presunti incarichi clientelari all’Ato – nella stessa inchiesta sul partito dell’acqua sono indagati anche Cordoma e il sindaco Pd di Pianella Giorgio D’Ambrosio: «A prescindere dai risvolti giudiziari, è un esempio eclatante di cattiva amministrazione», dice Di Sante. Tra gli inquisiti per i presunti concorsi truccati del Comune, oltre a Cordoma, ci sono l’ex assessore Corrado Carbani (Montesilvano futura) e il capogruppo Pdl Luigi Marchegiani, ex assessore con Cantagallo. A giudizio, con l’ipotesi di tentata concussione, per il demansionamento imposto a una psicologa dell’Azienda speciale c’è, oltre a Cordoma, Paola Sardella della lista Arcobaleno, il gruppo che ha come capolista Paolo Di Blasio, imputato al processo Ciclone con Cantagallo e altri 30. Nella lista Arcobaleno c’è anche Evenio Girosante, ex Pd, a processo per il caso di un terreno vicino alla strada parco finito a un’impresa e chiuso con una sbarra mobile. «La lista Arcobaleno», dice Di Sante, «rappresenta tutti i colori della politica, centrosinistra o centrodestra fa poca differenza per loro».
Rifondazione e Verdi si schierano contro Emilio Di Censo dell’Udc: «Ex assessore della Margherita con la giunta di Renzo Gallerati, è stato condannato dalla Corte dei Conti per, così dice la sentenza, “l’assunzione illegittima di persone legate a vario titolo per contiguità familiareâ€. Nel 2004, eletto con Cantagallo e nel 2007 con l’Udc a sostegno di Cordoma. Ora appoggia Attilio Di Mattia dell’Idv. Un parente di Di Censo, Marco Brescia, dirige l’ufficio Urbanistica».
Sono 27, dicono Di Sante, Fars e Santarelli, i trasformisti della politica di Montesilvano. «Ecco i più imbarazzanti», dice Di Sante: Stefania Di Nicola, ex Pdl ed ex ribelle del Pdl, e Sergio Agostinone, ex Udc, sono «neoacquisti» dell’Idv; Massimo Cardone, consigliere ex Pdl, è candidato con il Pd; l’assessore Pietro Gabriele dell’Udc, prima di entrare nella giunta Cordoma, ha un passato con Margherita e Idv e adesso appoggia Di Mattia; nell’Udc sono entrati anche l’assessore Emidio Di Felice, ex Pdl con un passagio lampo in Grande Sud, e il consigliere provinciale Lino Ruggero, ex La Cometa e Rialzati Abruzzo; dall’Udc, invece, sono andati via i consiglieri Maria Rosaria Parlione (lista Arcobaleno), Oscaro Biferi (Fli) e Paolo Cilli (Pdl); dal Pdl sono fuggiti Carlo Tereo de Landerset (Fli), Ernesto De Vincentiis (Montesilvano futura); milita nel Pdl il vicesindaco Claudio Daventura, ex Arcobaleno, e nel Pdl è candidato Umberto Di Pasquale, un altro ex Arcobaleno come Fabrizio Treccia dell’Api.
da Il Centro, domenica, 15 aprile 2012
Tutto il dossier su: www.montesilvanoincredibile.it
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