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CAMILLO D’ALESSANDRO NON VUOLE ALLEARSI CON NOI E CI VUOLE FAR FUORI CON IL SUPER-SBARRAMENTO‏

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Segnalo l’interessante intervista rilasciata dal capogruppo del PD alla webtv del Consiglio regionale: http://www.consiglio.regione.abruzzo.it/webtv/intervista-al-capogruppo-pd-camillo-dalessandro (dal minuto 5:13 D’Alessandro ci spiega le strategie politiche del PD abruzzese).
 
D’Alessandro chiarisce che non vuole allearsi con Rifondazione Comunista alle prossime elezioni regionali mentre sarebbe favorevole a una coalizione che comprendesse PD – SEL – UDC – FLI e l’IdV se quest’ultima non cerca di imporre il suo punto di vista.
 
All’IdV D’Alessandro fa sapere che i suoi voti possono essere sostituiti dalle liste civiche (quelle a a cui si dice che da tempo lavorano D’Alfonso, Di Matteo, Verticelli, Boschetti e altri campioni?) .
 
D’Alessandro è baldanzoso: “C’è tanto pullulare di voglia di stare dentro un nuovo centrosinistra anche attraverso le forme delle liste civiche”.
 
Come si sa in Abruzzo a seconda di come tira il vento si assiste a migrazioni di trasformisti pronti a saltare sul carro del vincitore di turno: la principale ragione per cui da venti anni chiunque vinca non cambia nulla se non l’accentuarsi del declino della nostra regione.
 
La coalizione dovrebbe essere quella che ha fatto l’opposizione al governo Chiodi (non riesco a rammentare le memorabili battaglie di FLI e UDC ma può darsi che mi sia distratto), mentre è noto a tutti che i provvedimenti legislativi più pericolosi della Giunta Chiodi sono stati bloccati dal nostro ostruzionismo.
 
D’Alessandro poi precisa che da questa grande ammucchiata dove ci sarebbe posto per tutti dovrebbero rimanere fuori “le forze della non responsabilità, coloro che sanno dire solo no…i partiti dell’estrema sinistra che hanno dimostrato anche dall’opposizione di non avere un approccio al governo, mi riferisco in particolare a Rifondazione Comunista”.
 
Ringrazio D’Alessandro per l’involontario attestato di stima. Sappiamo che la nostra diversità ci rende indigeribili perchè non ci siamo mai fatti cooptare nei sistemi di potere trasversali, nelle clientele, nelle relazioni malate tra affari e politica che hanno prodotto il disastro dei conti regionali, il saccheggio del territorio e una interminabile serie di inchieste.
 
Ci farebbe piacere che D’Alessandro ci comunicasse quali sarebbero le tematiche su cui si è esercitata la nostra “non responsabilità” per poter svolgere un pubblico confronto programmatico, ma sappiamo bene che in realtà quella che ci viene rimproverata è la nostra “non complicità“.
 
Le dichiarazioni del capogruppo PD confermano la nostra interpretazione dell’emendamento con cui hanno proposto di innalzare al 6% lo sbarramento per le liste che si collochino fuori dalle coalizioni.
 
In sintesi D’Alessandro e il suo partito (non ho sentito voci dissenzienti) vogliono impedire che a sinistra ci sia una voce alternativa al mostro politico che stanno mettendo in piedi per le prossime regionali.
 
Quindi non solo vogliono escluderci a priori dalla coalizione ma anche farci fuori con il super-sbarramento anti-democratico.
 
 
 
Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC 
 
P.S.: ho rilanciato l’intervista a D’Alessandro perchè mi sembrava un peccato che non se la fosse filata nessuno.
Ringrazio per la segnalazione Videocittà.

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