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Anche Sorgi indagato per Filò(senza)V.I.A.

Kazimir Malevic - Premonizione complessa

Kazimir Malevic - Premonizione complessa

Non mi stupisce la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del direttore Antonio Sorgi. Mi sembra un atto dovuto visto che in qualità di presidente del Comitato V.I.A. ha lasciato andare avanti i lavori persino dopo il pronunciamento dei periti della Procura. Invece di imporre la sospensione si è consentito a Michele Russo e alla GTM di andare avanti indisturbati. Una presa in giro inaccettabile che si è aggiunta alle responsabilità precedenti. Errare è umano, perseverare è diabolico.

Mercoledì scorso ho presentato un’interpellanza a Chiodi con cui ripercorro le tappe di questo scandalo e metto in evidenza i comportamenti a mio parere omissivi del Presidente della GTM e dello stesso direttore Sorgi chiedendo la rimozione dagli incarichi per entrambi.

Va anche chiarito il fatto che Sorgi ha comunicato alla commissione europea che lo “screening” VIA sul progetto era stato svolto, dichiarazione che avrebbe potuto fuorviare l’Unione Europea rispetto al giudizio sulla vicenda. Grazie al lavoro certosino del WWF  anche l’Europa (come si suol dire) ha ben compreso e ci ha dato ragione.

Siamo stati costretti a presentare esposti alla Procura della Repubblica dopo esserci scontrati con il muro di gomma degli asini del centrodestra pescarese e con la protervia di Michele Russo che ha sempre liquidato come irrilevanti le nostre argomentazioni.
Come abbiamo ripetuto per anni il progetto dell’impianto filoviario Montesilvano-Pescara andava sottoposto a V.I.A. Abbiamo sempre contestato la decisione di Sorgi e del comitato VIA di non assoggettare a valutazione di impatto ambientale il progetto prendendo per buone le tesi della Balfour Beatty e dell’allora presidente della GTM Donato Renzetti (PD).

In tutte le lingue abbiamo spiegato a Regione, Comune, GTM che la procedura era viziata da gravi irregolarità (non c’è solo l’assenza della V.I.A.).

I nostri appelli allo stop ai lavori erano volti proprio a evitare che come accaduto a L’Aquila o a Bologna in casi analoghi si spendessero un sacco di soldi per un appalto viziato in partenza.

Al tempo stesso emergono le responsabilità di un ceto politico improvvisato, svogliato e impreparato che non ci ha voluto ascoltare nonostante i ripetuti appelli al buonsenso.

Da cittadino rimane l’amarezza di constatare che la verità sia emersa soltanto grazie al ricorso alla magistratura e purtroppo dopo che gran parte dei lavori sono stati effettuati. E ora chi paga?

 

Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista

P.S.: La vicenda della filovia è l’ennesima dimostrazione che le critiche che da anni Rifondazione Comunista, le associazioni ambientaliste e i comitati esprimono nei confronti della gestione del Comitato V.I.A. del super-direttore Sorgi sono più che fondate. Pensate un po’: persino l’IKEA di San Giovanni Teatino è stata realizzata senza VAS! Forse è proprio per questa visione disinvolta che ha reso il super-direttore apprezzatissimo sia dal centrodestra che dal centrosinistra regionale.

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