Oggi il PDL ha avuto la spudoratezza di approvare in Consiglio regionale una vergognosa risoluzione su “i sempre più frequenti e gravi episodi di microcriminalità verificatisi nel Comune di Luco dei Marsi” nella quale non si fa nessun riferimento alle aggressioni squadristiche contro immigrati che vedono coinvolti nelle indagini anche figlio e nipote del sindaco PDL.
Una rapida lettura del testo presentato dai consiglieri PDL evidenzia il taglio giustificazionista della risoluzione che infatti non solo non menziona fatti gravissimi ma individua negli “immigrati clandestini” i responsabili dei “gravi episodi” e del clima di “allarme sociale del tutto comprensibile e giustificabile”.
Delle aggressioni nei confronti degli immigrati nessuna traccia e non certo per dimenticanza.
Le aggressioni squadristiche ai danni di lavoratori immigrati a Luco dei Marsi dovrebbero suscitare un’ondata di condanna unanime.
Non vi è alcuna possibile giustificazione sociologica per pratiche di aggressione di tal genere.
Fenomeni di questo tipo sono figli di una subcultura razzista e xenofoba che non solo l’estrema destra ma lo stesso centrodestra ha coltivato e amplificato nell’ultimo quindicennio per raccattare voti a buon mercato.
Lo stesso silenzio del PDL appare un preoccupante segno della difficoltà a prendere posizione su questi temi.
Colpisce che nessun rappresentante istituzionale del PDL*, da Chiodi all’assessore alle politiche sociali Gatti fino al presidente Pagano, al senatore Piccone e al presidente della Provincia Del Corvo, sia intervenuto con parole chiare e nette su fatti gravissimi che occupano oggi un’intera pagina di uno dei più diffusi quotidiani nazionali.
Rifondazione Comunista da anni lancia l’allarme sulla polveriera che si va determinando nel disinteresse delle istituzioni nell’area del Fucino dove si concentra una forte presenza di lavoratori immigrati e un diffuso sfruttamento di lavoro nero di clandestini nell’agricoltura.
Per l’ennesima volta come abruzzesi dobbiamo ringraziare Angelo Venti, l’associazione Libera e Site.it per aver fatto emergere fatti di gravità inaudita.
Marco Fars, segretario regionale PRC
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