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INTERROGAZIONE OMBRINA MARE: CHIODI NON SI E’ OPPOSTO, PERCHE’?

abbronzanteIl presidente Chiodi ha il dovere di spiegare agli abruzzesi come mai la Regione non si è opposta a Ombrina Mare.

Il Presidente Chiodi, con la stessa faccia tosta dei parlamentari che hanno votato il “decreto sviluppo”, a posteriori annuncia che farà “il possibile per impedirne la realizzazione davanti a una delle zone più belle dell’Adriatico”.

Peccato che Chiodi si sia “dimenticato” di comunicare il suo NO al ministero.

E’ davvero istruttiva la lettura del decreto del ministero dell’Ambiente con cui si dichiara “la compatibilità ambientale concernente la  realizzazione del  progetto di “Sviluppo del giacimento Ombrina Mare nell’ambito dell’istanza di conferimento della Concessione di Coltivazione convenzionalmente denominata d 30 B.C-MD”, ubicata nel Mare Adriatico adiacente alla costa Abruzzese presentato dalla Società Medoilgas Italia S.p.a.”.

Infatti nello stesso decreto si legge “PRESO ATTO che , seppur sollecitata in data 11.07.2012, la Regione Abruzzo non ha fatto pervenire il proprio parere di competenza”.

Ho presentato oggi un’interrogazione per sapere come mai la Regione Abruzzo non abbia fatto pervenire il proprio parere contrario e a chi addebitare tale comportamento omissivo.

Perché la Regione non si è pronunciata?

Chiodi ce lo spieghi e intanto chieda scusa agli abruzzesi.  

Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista

P.S.: Chiodi ha dichiarato dopo i comunicati del WWF e del sottoscritto sulla vicenda che la Regione non avrebbe mai ricevuto la comunicazione del Ministero(qui). Ma è evidente che Chiodi – o meglio chi scrive i suoi comunicati – è in pieno stato confusionale. Si sono talmente poco occupati di fermare la petrolizzazione che non sanno nemmeno di cosa parlano. Infatti Chiodi – sempre oggi – aveva rilasciato un comunicato in cui solennemente annuncia:

Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, contrario da sempre al progetto petrolifero ‘Ombrina Mare 2?, ha chiesto ad Alfano che, appena possibile, il Parlamento italiano faccia valere le disposizioni contenute nel decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, a firma dell’allora ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il decreto istituiva, di fatto, il divieto di ricerca, prospezione o coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all’interno di aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, nonché all’esterno delle stesse, nelle zone marine poste entro dodici miglia dalle aree protette.

Bisogna dedurre quindi che Chiodi – che evidentemente non legge nemmeno i giornali – non sa nemmeno che il suo partito insieme al resto della maggioranza trasversale che ha appoggiato il governo Monti ha sbloccato Ombrina approvando l’articolo 35 del decreto sviluppo.

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