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VARIAZIONE DI BILANCIO: IN CONSIGLIO REGIONALE “I SOLITI ACCORDI”

ballard1Ieri in Consiglio Regionale mi è toccato fare opposizione da solo. Ho parlato per ore purtroppo senza l’appoggio del resto dell’opposizione che anzi ha deciso di garantire al centrodestra il numero legale e l’approvazione di quella che è diventata una vera e propria “variazione di bilancio” fuori sacco.
Soltanto la conduzione africana della presidenza di Pagano e De Matteis che sistematicamente evitano il voto elettronico ha consentito di procedere per ore senza numero legale visto che neanche la presenza di Pd ecc. bastava (ma non avevo le 5 firme per richiedere la verifica visto che l’opposizione appoggiava la maggioranza).
Mi è toccato arrivare quasi allo scontro fisico per difendere il mio diritto al dissenso visto che si è tentato persino di negarmi la possibilità di intervenire ai sensi del regolamento.
Una variazione di bilancio da quasi 6 milioni è stata cucinata in mattinata tra riunioni assai rumorose della maggioranza e trattative con gli altri partiti di “opposizione” in violazione di ogni regola di correttezza.All’approssimarsi della campagna elettorale riprendono i vecchi riti spartitori al di fuori di qualsiasi programmazione.

DA DOVE VENGONO I SOLDI: Quasi sei (6) milioni di euro, le somme accantonate per pagare i dipendenti che hanno vinto o stanno vincendo il contenzioso sulla RIA (retribuzione individuale di anzianità), sono state stornati per finanziare di tutto e di più. Non vi è stata alcuna concertazione, come vuole lo Statuto, con le rappresentanze sindacali. Non essendo stati nemmeno informati gli stessi sindacati non conoscono le cifre esatte e infatti nel comunicato di stamattina (1) parlano di un milione di euro mentre nel corso del manovra-blitz la cifra si è sestuplicata. Nutro molti dubbi sulla regolarità dell’operazione ma ovviamente le regole a cui si deve attenere normalmente un consigliere quando presenta un progetto di legge possono essere superate allegramente quando si siglano i “soliti accordi”. Ci sono sentenze esecutive, somme da pagare, una transazione da chiudere con centinaia di dipendenti se non si vogliono spendere ulteriori risorse per le spese processuali ma tutto questo pare non costituire un problema.

La Giunta Chiodi ha scelto una politica fiscale demagogica tutta volta al risultato di immagine elettoralistico. La riduzione delle aliquote regionali poteva essere diversamente calibrata e si dovevano riservare delle risorse almeno per le politiche sociali. Si è scelto, sempre per motivi elettoralistici, di rifiutare le mie proposte di intervento sul lato delle entrate (è così difficile far pagare qualcosa in più alle cave, alle ditte di acque minerali, alle concessioni balneari, ecc.?).  Per mettere qualche pezza a colori ora ci si appropria di fondi destinati ai dipendenti.

LA CULTURA: anche il merito degli stanziamenti è tutto da discutere. Soprattutto per quanto riguarda la cultura. In questo campo i soldi non solo sono pochi ma si spendono anche male. La Giunta Regionale in 4 anni non ha elaborato nessuna proposta di riordino e riforma del settore. Sono state rifinanziate leggi obsolete senza possibilità di confrontarsi nel merito. Si è ovviamente aumentata la dotazione su leggi come la 43 in cui c’è la più totale discrezionalità dell’assessore e della giunta sulle iniziative da finanziare. Non è stata invece rifinanziata per l’ennesima volta la legge 56 che almeno consentiva l’accesso ai contributi a chi non ha avuto la possibilità “politica” negli ultimi venti anni di entrare nelle leggi di settore.

Stamattina era fissata un’assemblea pubblica promossa dal Coordinamento C.Re.S.Co. Abruzzo (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea) alla quale erano invitati l’assessore regionale alla cultura, la presidente della V commissione, i consiglieri regionali. Questa rete che raccoglie 13 compagnie e oltre 70 operatori del settore rappresenta proprio una parte di quelli che più stanno pagando la crisi e i tagli nella cultura nella nostra regione, cioè gli esclusi dalle leggi di settore.

 Sono state formulate molte considerazioni e proposte che condivido (2). Ma l’assessore non c’era e i soldi neppure.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC

(1) il comunicato delle SEGRETERIE REGIONALI ABRUZZO dei sindacati di categoria del pubblico impiego:

COMUNICATO STAMPA

Appaiono incomprensibili le scelte disastrose condivise da una politica trasversale di fine legislatura che, incurante degli effetti, attraverso un imprudente emendamento consiliare, ha stornato un milione di euro dal fondo accantonato dalla regione per il pagamento della RIA (reribuzione individuale di anzianità) dei dipendenti della Regione Abruzzo, nonostante norme regionali che vietano, in maniera esplicita, la variazione di capitoli per le spese obbligatorie ed i pareri del settore competente assolutamente contrari.
Prendere fondi dai capitoli di bilancio, che impegnavano somme per il pagamento d’istituti del personale regionale a seguito di sentenze di condanna dell’Ente Regione ed alla vigilia, tra l’altro, di ulteriori sentenze che condanneranno al pagamento la Regione Abruzzo, è da irresponsabili ed è il segno eclatante di una politica ormai proiettata solamente verso le prossime elezioni che rischia, però, di condurre l’Ente verso il disastro finanziario con ricadute pericolose per i cittadini ed i dipendenti.
E’ necessario stigmatizzare questo comportamento di gestione della cosa pubblica oramai non più finalizzato verso l’interesse diffuso.

Pescara, 17 aprile 2013

CGIL FP CISL FP UIL FP
Carmine Ranieri Vincenzo Traniello Fabio Frullo

…………………………………………………………………..

(2) le proposte erano state inviate da tempo a tutti i rappresentanti istituzionali dalla Regione ( Chiodi, Pagano, presidente commissione, tutti i consiglieri e assessori ecc) con un documento di cui ovviamente gli artefici della variazione di bilancio bipartisan se ne sono ampiamente fregati.

 


[la canzone di Enzo Jannacci e Paolo Rossi si riferiva a “ladroni” mentre in questo caso siamo di fronte semplicemente a consuetudini di cattiva politica (per usare i termini del linguaggio “politico” degli ultimi anni). però l’assenza di programmazione, il sottogoverno, la mancanza di regole e trasparenza, le variazioni di bilancio apparecchiate all’ultimo momento sottoforma di emendamento, le votazioni in cui non si sa chi vota e che cosa, ecc. ecc. costituiscono l’humus su cui piccoli e grandi “ladroni” in Abruzzo e in Italia hanno prosperato a spese della comunità. la canzone è dedicata a tutti quegli esponenti del PD che in queste ore stanno trattando con Berlusconi sull’elezione del Presidente della Repubblica invece di convergere su una candidatura splendida per la democrazia come quella di Stefano Rodotà. I soliti accordi.]

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