A Pescara e in Abruzzo si sta passando dalla già discutibilissima “urbanistica contrattata” a quella regalata (ai “costruttori”). Una terribile legge regionale e un’interpretazione estremista del “decreto sviluppo” berlusconiano si stanno abbattendo sulle nostre città senza che vi sia consapevolezza nell’opinione pubblica. Ecco un esempio.
Da settimane è all’ordine del giorno del consiglio comunale l’intervento presentato dalla “3 gemme srl†sulla base del famigerato decreto sviluppo e che prevede la demolizione dell’ex-sede del Consorzio Agrario e annessi capannoni in via del Circuito e la realizzazione di 4 edifici residenziali alti 25 metri.
Ho presentato centinaia di emendamenti per favorire qualche riflessione nella maggioranza e nell’opinione pubblica.
Vorrei brevemente illustrare i motivi per cui ritengo sbagliato approvare tale intervento come intende fare il centrodestra.
In primo luogo va evidenziato che si tratta del primo di una serie di progetti presentati in base allo sconsiderato “decreto sviluppoâ€. Se si dirà sì a quell’intervento si creerà un pericolosissimo precedente.
– Il “decreto sviluppo†non si dovrebbe applicare su interventi di ristrutturazione urbanistica di questo genere:  non è sensato applicare il “decreto sviluppo†a comprensori composti da più edifici e soprattutto non è corrispondente alla stessa normativa nazionale che fa riferimento a interventi su  singoli edifici.
– L’intervento prevede sostanziose deroghe al PRG e di forte aumento del carico urbanistico sulla zona.
Infatti il progetto prevede un fortissimo aumento della capacità edificatoria perché invece di utilizzare la superficie utile hanno utilizzato la volumetria (in sintesi è come se invece di capannoni lì ci fossero edifici a più piani).
Inoltre si richiede il cambio di destinazione d’uso a residenziale e – naturalmente – mancano gli standard da cedere.
– Se anche la maggioranza ritiene questo intervento positivo sul piano urbanistico – cosa molto discutibile – non si capisce perché le deroghe debbano essere regalate.
Da tempo ho fatto presente che su quell’area era stato presentata una proposta di accordo di programma che fu bocciata da questa maggioranza di centrodestra.
Il paradosso è che ora si vogliono concederere gratis delle deroghe al PRG che altrimenti – sulla base del regolamento vigente – l’impresa avrebbe dovuto pagare al Comune.
Ho chiesto di calcolare quanto incasserebbe il Comune di Pescara se si applicasse a quella richiesta il regolamento sugli accordi di programma. A mio parere non meno di 1 milione e mezzo di euro!
Approvare delibere di questo tipo significa passare dall’urbanistica contrattata a quella regalata, una gigantesca operazione speculativa di cui non mi sembra che ci sia pienamente consapevolezza.
E’ paradossale che debba essere io a difendere gli accordi di programma, ma almeno in quel caso si poteva discutere il progetto urbanistico mentre in questo caso il Comune può dire solo sì o no.
A me sembra che proposte di questo tipo vadano bocciate nell’interesse della città .
Questa amministrazione è partita dall’annuncio degli accordi di programma di sola iniziativa pubblica e finisce con la più totale deregulation.
Spero che prevalga il buonsenso. Non stiamo parlando di singoli edifici da sostituire ma di interventi di grande peso urbanistico.
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Maurizio Acerbo, consigliere comunale e regionale PRC
P.S.: costituisce una prima piccola vittoria della nostra battaglia il fatto che il nuovo dirigente abbia deciso che la delibera debba passare in Consiglio. Ricordo che sulla questione della competenza in materia del Consiglio avevo contestato i permessi rilasciati in via Carducci dove sta realizzando D’Andrea e accanto all’ex-Cofa dove l’intervento della Pescaraporto srl è stato bloccato dai ricorsi al TAR del sottoscritto e di un privato.
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