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Perché continuano a deturpare la povera Pescara?

Via Carducci

il palazzo che stanno realizzando nella pubblicità D'Andrea

Ieri sul quotidiano il Centro è stata pubblicata una lettera al direttore molto interessante. Un comitato di cittadini denunciava un intervento in corso in pieno centro che a mio parere presenta molti profili di illegalità e illegittimità ma che è stato regolarmente autorizzato dal Comune di Pescara nonostante le mie proteste (vedi resoconto conferenza stampa on the road del 29 settembre 2012 o il video di quella del 20 ottobre 2012). Nel caso specifico denunciato dai cittadini nella lettera l’allora dirigente comunale (dirigente esterno cioè scelto e nominato dall’attuale maggioranza) rilasciò con la benedizione del PDL un permesso sulla base di una forzata interpretazione del “decreto sviluppo” di Berlusconi. Come cerco di spiegare da tempo a Pescara siamo passati dalla già spesso devastante “urbanistica contrattata” a quella “regalata” (ai costruttori). Domani in Consiglio Comunale si discuterà di un altro intervento di questo genere.

 “Perché continuano a deturpare la povera Pescara?” 

  Gentile Direttore, stiamo seguendo con attenzione il dibattito da Voi aperto sul saccheggio edilizio di Pescara. Siamo un gruppo di cittadini abitanti attorno al cantiere che si sta sviluppando all’angolo tra via Tasso, via Trilussa e via De Sanctis. Anni addietro, il Comune fece tra noi residenti una specie di referendum, nel quale ci veniva chiesto di scegliere il nostro preferito tra alcuni progetti di recupero dell’isolato. Vinse a grande maggioranza quello che prevedeva due palazzine basse con una piazza pubblica nel mezzo. Di tale progetto non si parlò più per anni, fino a quando, nel 2009, venne approvato dal Consiglio Comunale, un progetto nel quale le due palazzine basse si erano tramutate in un palazzo di sei piani, più uno sotteraneo, con piazza pubblica su un lato. Nonostante fosse stato del tutto disatteso il parere richiesto (si badi bene, dal Comune stesso…) a noi residenti, la soluzione ci accontentava ugualmente, visto che la piazza pubblica, quantomeno, era rimasta. Veniamo quindi al 17 ottobre 2012, quando vengono iniziati i lavori del cantiere e, con nostro grande sgomento, veniamo a scoprire che il giorno prima, con un Vergognoso colpo di mano ben architettato, il palazzo ha avuto un premio di volumetria del 20% ed è diventato di otto piani, più due sotterranei, cosa che, tra l’altro, comporterà un serio rischio geologico per tutti i palazzi circostanti . Ma, cosa ancor più grave, che la piazza pubblica era sparita, diventando un parcheggio privato al servizio del nuovo condominio ! A questo punto chiediamo: – come è possibile che in una città oppressa dal cemento come Pescara, la creazione di uno spazio pubblico, per di più previsto da un Piano di Recupero approvato dal Consiglio Comunale, venga soppressa per favorire degli interessi privati? – per quale motivo il Comune continua a concedere premi di volumetria quando il centro città è pieno di colossi per la quasi totalità invenduti? Anche i nostri figli sono cittadini a tutti gli effetti, ed hanno il diritto di abitare in una città vivibile, non deturpata dall’ingordigia di pochi potenti.

Comitato Cittadino ViverePescara

la risposta del direttore: “Non entro nel merito della vicenda, che non conosco a sufficienza, e naturalmente sono disponibile a ospitare gli altri punti di vista. Mi limito a dire che non c’è nulla di peggio che consultare i cittadini e poi fare l’esatto opposto di quel che hanno indicato”.

Consiglierei al direttore di approfondire la vicenda di cui comunque il quotidiano si è ampiamente occupato riferendo delle mie prese di posizione. Non sarebbe sbagliato un approfondimento anche da parte della magistratura.

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