Insomma sei (6) consiglieri eletti dovranno dimettersi per fare gli assessori e così subentreranno altrettanti non eletti.
Già era discutibile la “riforma” che invece di tagliare i privilegi ha ridotto il numero dei privilegiati e ha caricato la riduzione dei costi della politica sulle forze minori (la riduzione del numero dei consiglieri innalza le soglie reali di sbarramento e sostanzialmente sfavorisce le formazioni più piccole diminuendo la rappresentatività politica e territoriale del Consiglio).
Ovviamente è stata respinta la mia proposta di finanziare questo aumento dei costi degli organi politici diminuendo le indennità di assessori e consiglieri.
[come sempre c’è anche una giustificazione “nobile”: si dice che il ridotto numero dei consiglieri renderebbe la maggioranza risicata e ci sarebbe il rischio che le assenze degli assessori-consiglieri possano mandare in minoranza l’esecutivo. considerato che i consigli si tengono ogni 15 giorni mi sembra che questo problema sia nei fatti agitato piuttosto strumentalmente. comunque se questa è la preoccupazione stile e misura avrebbero dovuto consigliare di mantenere invariata la spesa per gli organi politici come determinatasi a seguito della spending review. a me sembra che più che la “governabilità ” i proponenti vogliano tutelare la propria rieleggibilità ].
P.S.: mi è capitato di leggere oggi nel tardo pomeriggio questa agenzia:
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REGIONE: D’ALESSANDRO (PD), ABROGARE LEGGE ANTI-SINDACI
L’AQUILA
(ANSA) – L’AQUILA, 6 GIU – “Tenteremo martedì in aula di
bloccare la legge della” paura”, la paura della casta, quella
che da un lato impedisce ai sindaci di candidarsi costringendoli
a dimettersi entro il 14 settembre quando le elezioni potrebbero
tenersi a marzo se non addirittura a maggio, mentre dall’altro
introducono il principio della incompatibilità tra consigliere
ed assessore per aumentare le poltrone”. Lo afferma il
Capogruppo del PD in Regione Camillo D’Alessandro”.
“Non abbiamo partecipato – precisa D’Alessandro – ai lavori
della commissione perché dovrà essere pubblico, in aula, il
nostro dissenso”.
“Chiodi – conclude D’Alessandro – non dice quando si voterÃ
perché la paura fa novanta ma impedisce ai sindaci si
candidarsi obbligandoli a dimettersi. Noi siamo per
l’abrogazione della legge anti sindaci”Premesso che io sono a favore di quella che tanti anni fa fu definita legge “anti-sindaci” (cioè la legge che prevede che sindaci, presidenti di provincia ecc. debbano dimettersi un congruo periodo prima delle elezioni regionali per evitare abusi della propria carica e utilizzo improprio di mezzi e risorse pubbliche) non posso che segnalare LA STRANA OPPOSIZIONE DI CAMILLO D’ALESSANDRO:
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Camillo e il PD praticano una strana forma di opposizione di cui si ha notizia solo dai comunicati.
Se Camillo voleva dare battaglia sulla legge “anti-sindaci†poteva venire oggi in commissione, ma non si è visto e chi c’era del PD non ha fatto barricate anzi non ha detto quasi nulla.
E’ una tattica ben nota. Per esempio martedì alla conferenza dei capigruppo Camillo non c’era ma chi rappresentava il PD ha condiviso le scelte della maggioranza (cioè di non portare in Consiglio le proposte di legge Petri-Sclocco-Acerbo sulla doppia preferenza di genere).
Visto che ci siamo approfitto anche per una precisazione rivolta al presidente della commissione bilancio Emilio Nasuti che ha avuto la faccia tosta in una dichiarazione resa al Messaggero di attribuire al sottoscritto il rinvio del voto sulla MIA proposta di STOP AI DOPPI VITALIZI: “L’esame della legge è stato sempre rinviato per l’assenza del proponente, Maurizio Acerbo”. Ovviamente non è vero. I consiglieri della maggioranza e il presidente Pagano avevano chiesto di rinviare per approfondimenti in commissione. Io le prime volte ho accettato di buon grado per non fornire scuse. Poi abbiamo esaminato i loro emendamenti in commissione ed ho già espresso il mio giudizio estremamente negativo. Se le proposte sono quelle che ho già rese note la mia contrarietà è totale. La mia legge può essere posta in votazione in Consiglio e ognuno si assuma la propria responsabilità . Se non vogliono abolire i doppi vitalizi Nasuti e i suoi colleghi di partito lo dicano chiaramente (d’altronde l’hanno già scritto in emendamenti) invece di dire fesserie.
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