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STOP AL CEMENTO NEL PARCO NORD!

Parco-nord

Proposta costruttori irricevibile. Faremo barricate come un tempo per  Villa Basile e Pineta.

Nelle ultime settimane il centrodestra ha riproposto l’idea di fare un accordo con i costruttori giudicando accoglibile la proposta che hanno inviato al Comune .

Lo riferiva qualche giorno Paolo Vercesi sul Messaggero: Parco nord, c’è l’intesa: il Comune prepara il progetto”. Anche il Centro aveva riferito che nel recente “conclave” della maggioranza di centrodestra si era deciso di procedere. Si tratta di una questione che periodicamente ritorna (vedi intervista a Antonelli sul Tempo del 2011). Dato che manca meno di un anno alle elezioni chi vuole accreditarsi come affidabile referente dei soliti costruttori farà di tutto per superare la nostra opposizione. E’ quindi il caso di cominciare a mobilitarsi.

Innanzitutto facciamo un po’ di storia. Nel 2004 con la “variante delle invarianti” proposta ed elaborata da Rifondazione Comunista abbiamo salvato per un soffio dalla cementificazione le aree verdi tra la “strada-parco” e la riserva della Pineta di santa Filomena, tra Le Naiadi e la sede del Corpo Forestale.

Con una scelta sciagurata l’amministrazione di centrodestra negli anni ’90 – a cui mi opposi con mesi di ostruzionismo – aveva reso edificabili nel PRG quella e altre aree di pregio della città miracolosamente ancora verdi.

Avevano anche votato una scheda PRUSST per aumentare il carico edilizio e passare dalla destinazione turistico-ricettiva direttamente a residenziale (il solito gioco per cui i volumi si prevedono per servizi e poi si trasformano in palazzi e appartamenti da vendere). Anche questa fu cancellata grazie alla determinazione di Rifondazione.

Bloccammo tutto questo con la variante destinando quei 53.358 mq a “verde pubblico – parco pubblico”, una scelta naturale considerato che quelle aree si trovano tra la “strada-parco” e la Riserva della Pineta di santa Filomena.

Sarebbe un crimine contro la città consentire a D’Andrea, Sciarra e Chiavaroli di costruire sei o sette palazzi e cementificare per strade e parcheggi lasciando al verde un ruolo di contorno per condomini di lusso.

E’ comprensibile che i “prenditori” pensino e cerchino di costruire lì perché sanno che degli appartamenti vista mare immersi nel verde si venderanno sicuramente e a prezzi elevati (ci sarebbe da interrogarsi su chi compra durante la crisi ma è un altro discorso).

E’ imperdonabile che amministratori pubblici pensino di consegnare alla speculazione un’area insostituibile di così alto pregio.

La scusa è sempre la stessa: il Comune non ha i soldi per espropriare le aree!

E qui casca l’asino della contraddittoria politica antiurbanistica dell’amministrazione PDL.

Da un lato vogliono regalare premi di cubatura del 50% e deroghe al PRG ai costruttori che altrimenti dovrebbero pagarle salate in base al nostro regolamento sugli accordi di programma. Dall’altro aprono la strada alla cementificazione delle aree verdi della città con la scusa che non ci sono i soldi.

Si conferma la giustezza della battaglia che stiamo conducendo contro l’urbanistica “regalata” di Antonelli. Basterebbe che due o tre progetti come TRE GEMME venissero proposti come accordi di programma e il Comune potrebbe acquisire il Parco nord!

Inoltre se si pone la parola fine sulla delibera per i premi di volumetria del 50% sarà facile riportare a più miti consigli i costruttori proponendogli scambi meno impattanti su aree già edificabili.

Per noi le aree destinate a parchi e verde pubblico non devono essere aggredite dal cemento, sono delle “invarianti”. L’attività edilizia dovrebbe concentrarsi sulle aree già edificate ed edificabili. Ma qui il ricorso agli strumenti dell’urbanistica contrattata è reso impossibile dalla legge regionale voluta da Sospiri e Pagano e dalla politica anti-urbanistica del Comune. Se gli regali premi di cubatura fino al 50% su cosa contratti con i costruttori?

Non sono un sostenitore dell’esproprio per forza e penso che si potrebbe anche addivenire a un accordo con i privati ma a condizione che il cemento vada dove c’è già cemento e non nelle poche aree verdi della città!

Comunque il Comune non ha fretta. Non è tenuto ad espropriare domattina. Preservare quelle aree è già una vittoria in attesa che un’amministrazione più lungimirante le acquisisca.

Come si fa a pensare nel 2013 che si possano ancora costruire palazzi in un’area come quella?

Maurizio Acerbo, consigliere regionale e comunale Rifondazione Comunista

P.S.: Il centrodestra pensa di autoassolversi sostenendo che anche il PD voleva fare un accordo con i privati: 1) la cosa non ci riguarda visto che contestammo anche il PD e abbiamo sempre tenuto la stessa posizione impedendo accordi cementificatori su quell’area anche all’epoca di D’Alfonso; 2) l’accordo comunque che il centrodestra intende approvare comunque prevede un peso insediativo assai più pesante di quello su cui aveva lavorato il Pd e che fu rifiutato dai costruttori.

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L’ARTICOLO DEL MESSAGGERO:

Parco nord, c’è l’intesa: il Comune prepara il progetto”.

Gli imprenditori del mattone parlano di «accordo raggiunto». L’assessore all’urbanistica Marcello Antonelli si limita a un più cauto «progetto condiviso».

Quale che sia la situazione, la realizzazione del parco nord tra Pescara e Montesilvano sta facendo passi in avanti proprio in questi giorni. «Una porzione dei cinque ettari e mezzo di pineta accoglierà nuove palazzine e il Comune ci guadagnerà un ampio parcheggio da 500 posti auto e la realizzazione di un’ampia area a verde attrezzato con campi sportivi». Vietato farsi illusioni sui tempi, però: «Il percorso è ancora lungo» ammonisce Antonelli. «Procediamo con andamento lento, ora dipende tutto dal Comune» confermano di rimando i costruttori interessati, che sono Chiavaroli, D’Andrea, Sopeco, Di Tizio e altri per quote residuali. Dichiarazioni che rientrano nel tira e molla di una trattativa lunga ed estenuante e che più volte si è impantanata tra richieste esorbitanti di cubatura da una parte e minacce di esproprio dall’altra. Esproprio che Maurizio Acerbo (Prc) continua a ritenere l’unica soluzione percorribile per mettere le mani su un’area naturale di grande pregio nei pressi delle Naiadi: il problema è che non ci sono i 6 milioni cash per chiudere l’operazione. Già il Pd, quand’era in maggioranza a Palazzo di città, aveva mostrato disponibilità a una mediazione per approdare a un’intesa che molto assomiglia al punto d’accordo raggiunto oggi dal governo di centrodestra.

«L’ipotesi progettuale prevede la concessione di costruire su 12mila metri quadrati, il che corrisponde a circa 30mila metri cubi, cifra che si  concretizza più o meno in un centinaio di appartamenti» ha detto l’assessore Antonelli. «Più che di accordo, parlerei di progetto condiviso – spiega l’assessore -. Stiamo cercando di assicurare l’equilibrio economico che i privati ci chiedono e proprio in questi giorni in Comune i nostri uffici stanno lavorando al progetto. Un ettaro e mezzo sarebbe di fondiario, i restanti quattro ettari sarebbero a verde attrezzato e parcheggio. Ma prima di tutto voglio assicurare che procederemo sottoponendoci al confronto con i cittadini». E anche dell’aula consiliare, dove l’opposizione, per quanto desiderosa di acquisire quell’importante area verde, non pare disposta a cedere tanta cubatura: «La nostra idea era di cedere al mattone un 10 per cento dell’area, mentre con questa ipotesi progettuale siamo quasi al 30. Decisamente troppo». «La procedura sarebbe quella del programma complesso» ha ribadito l’assessore Antonelli (che ieri, per un refuso nell’articolo sul progetto 3 Gemme, sembrava aver ipotizzato questo iter anche per quell’intervento edilizio legato al decreto sviluppo). Perché la partita si sposti al tavolo della politica c’è da aspettare il consiglio comunale, i cui tempi non saranno però immediati. «Il progetto per il parco nord è inserito nel Piano Triennale delle opere, che se va bene approderà in aula a settembre» ha detto il consigliere del Pd Enzo del Vecchio, annunciando un confronto serrato.

erdogan

manifesto anti-Erdogan

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