Diciamo no alla‪ proposta di legge del PDL per la riperimetrazione del Parco regionale Sirente – Velino all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Regionale.
Con il taglio di oltre 4000 ettari di natura protetta si mette a grave rischio la conservazione di specie di flora e fauna uniche in Italia tra cui l’orso bruno marsicano.
La proposta PDL: gestione del territorio sottratto al Parco e affidata alle associazioni venatorie e cementificazione delle aree a ridosso di Campo Felice e Rocca di Cambio.
La richiesta da parte del consigliere PDL Luca Ricciuti di inserire nell’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Regionale la sua proposta di legge per la riperimetrazione del Parco Naturale Regionale Sirente Velino tutelato a livello comunitario (Emendamento al Progetto di legge regionale n.38 del 2009 – Modifica della L. R. 07.03.2000, n.23- Parco naturale regionale Sirente Velino – Revisione dei confini e delimitazione zone) non può che suscitare preoccupazione.
Ci lascia perplessi che il Presidente della seconda commissione abbia deciso – avvalendosi del regolamento – di portare in aula un provvedimento il cui iter in commissione non era ancora concluso ma soprattutto che insista su un’impostazione di questo genere.
Le Associazioni hanno espresso chiaramente in passato, tramite comunicati stampa e in audizione presso la II Commissione della Regione Abruzzo, la netta contrarietà ad un progetto che vedrebbe il taglio di oltre 4000 ettari con l’esclusione della Piana di Campo Felice, di tutta la cresta dalla Punta dell’Azzocchio fino a Monte Rotondo, comprese le pendici ricadenti nei Piani di Pezza, l’area prativa e alluvionale tra Rocca di Cambio, Terranera e Rocca di Mezzo.
La proposta di legge portata avanti dal Presidente della Seconda Commissione Ricciuti per la riperimetrazione dei confini del Parco regionale, porterebbe proprio ad una banale quanto deleteria cementificazione di vaste aree verdi tutelate anche a livello europero (SIC e ZPS), unita alla realizzazione di un “Distretto Venatorio†che prevede la gestione e la conservazione degli habitat naturali affidata alle associazioni venatorie locali.
Tali aree fondamentali e non marginali del Parco, di grande importanza come core-area e/o corridoi ecologici in particolare per l’orso marsicano, ricche di specie floristiche uniche per la regione, verrebbero cosi definitivamente lasciate senza una adeguata tutela alla mercé di lottizzazioni selvagge e alla “gestione venatoriaâ€. Proprio quello che chiedono i turisti italiani e stranieri!
Abbiamo già sperimentato alcuni mesi fa come la riperimetrazione del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, avvenuta alla fine del 2011 con L.R. 42/2011, dove il Parco Regionale ha perso un’area di circa 90 ettari di superficie di grande valenza ecologica e conservazionistica nel Comune di Aielli, ha causato una vera e propria æœattanza・da parte di alcuni cacciatori, che ha spinto, vista anche la reazione dei cittadini e dei cacciatori locali, a far si che lo stesso ATC di Avezzano, deliberasse precauzionalmente il silenzio venatorio, fino alla fine della stagione venatoria.
Riteniamo che sia del tutto inaccettabile che un’area di tale valenza ecologica e conservazionistica venga estromessa da un’area protetta con cos・tanta leggerezza e senza alcuna valutazione preventiva da parte di esperti, solo per soddisfare gli interessi privati di pochi. Sottolineiamo che tali aree sono comunque ricomprese in Zona A (a conservazione assoluta) dal Piano Regionale Paesistico vigente.
Facciamo presente inoltre che l’Ente Parco Sirente Velino, a suo tempo sentito in Commissione, ha espresso la propria forte contrariet・cos・come il Comune di Rocca di Mezzo.
Quale sarà il futuro del Parco Regionale Sirente Velino, una delle maggiori aree ricche di biodiversità europee, dove ancora non vede luce il Piano del Parco, si vedrà nei prossimi giorni anche da quanto accadrà in Consiglio Regionale martedì prossimo.
Certo è davvero sconfortante che l’attuale maggioranza regionale, su spinte immobiliari e infrastrutturali veramente anacronistiche, abbia dedicato le sue energie a ridurre le aree di un Parco regionale come il Sirente Velino e di una riserva (Borsacchio) invece che alla perimetrazione del Parco della Costa Teatina nonostante la mobilitazione di decine di migliaia di persone.
Chiediamo pertanto ai Consiglieri regionali di ogni schieramento di bocciare questo progetto di riperimetrazione del tutto incompatibile con la conservazione della natura e del paesaggio nell’Abruzzo, Regione Verde d’Europa.
Lanciamo questo allarme al fine di suscitare la dovuta attenzione dell’opinione pubblica regionale e nazionale.
L’Aquila, 25 luglio 2013
Firmato
Maurizio Acerbo – Consigliere Regionale Rifondazione Comunista
Antonio Perrotti – Circolo Terre Pubbliche
Daniele Valfrè – Consigliere Salviamo l’Orso, Responsabile ALTURA Abruzzo
Stefano Allavena – Coordinatore LIPU Abruzzo
nota di approfondimento
L’area del Parco Regionale Sirente Velino ・soggetta a vincoli di protezione a livello europeo come Zona di Protezione Speciale (ZPS IT IT7110130 “Sirente Velinoâ€) ed ・stata anche oggetto di interventi, effettuati con finanziamenti da parte della UE con progetti LIFE, dedicati alla conservazione dell’habitat dell’orso bruno marsicano (LIFE03 NAT/IT/000151) e delle specie di uccelli nidificanti negli ambienti rupestri (LIFE94 NAT/IT/001140 “Habitat Gole Rupestri” + Progetto Ponte 猫ife I e II・.
Inoltre il Parco Regionale partecipa al LIFE Coornata (Development of coordinated protection measures for Apennine Chamois LIFE09 NAT/IT/000183) con una prevista reintroduzione di alcuni esemplari nel massiccio del Sirente, già peraltro iniziata con il rilascio in questi giorni di sette femmine provienti dal Parco Nazionale della Majella..
Nel 2009 l’area ・stata anche inclusa tra quelle ad alta idoneit・per l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) come previsto dal PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano adottato dalla Regione Abruzzo con delibera di Giunta Regionale n° 469 del 14 giugno 2010).
Oltre all’orso marsicano, l’area pu・vantare la presenza stabile di numerose specie animali protette e particolarmente protette, tra cui alcune anche a livello comunitario in quanto inserite nell’ allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli†e negli allegati II e IV della Direttiva 92/43/CE 滴abitat・
L’area rientra anche all’interno della IBA 114 “Sirente, Velino e Montagne della Duchessaâ€.
Le aree umide della Piana di Campo Felice e di Le Prata conservano specie floristiche uniche di importanza nazionale per il mondo vegetale, a rischio d’estinzione, oltre che a specie endemiche e di grande significato biogeografico, tra le quali ricordiamo il Sedum nevadense (in Italia noto solo a Campo Felice), la Klasea lycopifolia, Myosurus minimus, Artemisia atrata, Sesleria uliginosa e Gentiana pneumonanthe e di entità di inserite nelle liste rosse nazionale o anche prioritarie in Direttiva 92/43/CEE cialis online.
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[…] informazioni vengono dal blog dello stesso Acerbo: dalle sue parole i deduce che i 4.000 ettari in bilico non si trovano nella […]