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Pescara: torna alla carica il partito della speculazione edilizia

LE_MAN1 (1)RITORNA LA DELIBERA CEMENTO SELVAGGIO

RICOMINCIA BATTAGLIA SU PREMI DI VOLUMETRIA DEL 50%, IN DEROGA AD ALTEZZE E DISTANZE DEL PRG

ALMENO LA DECENZA DI METTERE AL SICURO GLI EDIFICI STORICI:

PRIMA PORTINO IN AULA LA VARIANTE DI TUTELA

L’estate pare non aver favorito nessun ravvedimento della maggioranza di centrodestra. Il duo Antonelli e Sospiri – oltre alla famigerata delibera del progetto “3 gemme” – ripropone anche la delibera attuativa della sciagurata legge regionale 49/2012 approvata sotto dettatura dei grandi costruttori pescaresi. Alla vigilia di un’altra lunga battaglia consiliare è bene riepilogare le ragioni dell’opposizione di Rifondazione Comunista.

Si tratta della peggiore legge regionale approvata in Italia dopo il “decreto sviluppo” di Berlusconi e può essere accumunata soltanto a quella della Regione Calabria il che dà l’idea del livello non solo del nostro ceto politico ma anche dell’(im)prenditoria locale. Io feci ostruzionismo per mesi e si raggiunse un decente compromesso poi su pressione dei costruttori la legge fu – con un blitz del presidente del consiglio Pagano – approvata nell’attuale versione.

Forse per celebrare l’anniversario del film “Le mani sulla città” si cerca da mesi di dare il via alla più gigantesca operazione speculativa degli ultimi venti anni.

Infatti come accadeva negli anni sessanta si tornerà a costruire senza standard urbanistici (verde, parcheggi, ecc.).

UN PROLIFERARE DI SCEMPI EDILIZI

La delibera spalma su quasi tutto il territorio cittadino i premi di cubatura fino al 50% previsti nella legge regionale. Si consente di fare queste operazioni di demo-ricostruzione persino nelle strade della città con maggiore densità edilizia e mancanza di parcheggi e verde.

Al posto di casette o palazzine potranno sorgere palazzoni senza nemmeno dover cedere le aree per gli standard. Persino nelle sottozone B2 dove c’è già un indice territoriale di più di 11 mc/mq.

Lo scopo evidentemente non è quella di riqualificare aree degradate (che altrimenti le premialità sarebbero localizzate in periferia per favorire investimenti in aree meno appetibili sul mercato immobiliare) ma di favorire i soliti noti big del mattone.

Consentire ai costruttori di aumentare i volumi esistenti del 50% in una città ingolfata e senza parcheggi e verde è da irresponsabili.

Consentire che questi mostri edilizi non debbano rispettare distanze e altezze fissate dal PRG significa che gli edifici cresceranno in volume e altezza senza dover arretrare e cedere spazio. Praticamente gli edifici vicini saranno soffocati dai nuovi mostri deprezzando il valore degli immobili di tante famiglie.

Roba da speculazione anni sessanta!

La monetizzazione prevede che invece di cedere gli standard di verde, parcheggi, servizi i privati potranno pagare il Comune. Insomma aumenterà ulteriormente il carico urbanistico ma senza cedere aree ad uso pubblico.

Pescara non ha certo bisogno di premi di cubatura del 50% visto che sono migliaia gli appartamenti invenduti, sfitti e non occupati.

Pescara ha bisogno di verde, marciapiedi, strade, parcheggi, piste ciclabili, spazi pubblici, non di nuovi palazzoni!

L’impatto di una simile delibera, che il Comune non è obbligato ad approvare, sarebbe devastante su una città che già paga le conseguenze della crescita edilizia disordinata del passato.

UN REGALO AI SOLITI NOTI

Va anche notato che questa pioggia di premi di volumetria costituisce non solo un regalo alla rendita ma anche una cospicua mancata entrata per le casse comunali.

Per ottenere premi di volumetria, cambi di destinazione d’uso e altre deroghe al PRG i costruttori con gli accordi di programma dovrebbero pagare al Comune un corrispettivo corrispondente al 45% del maggior utile che andranno a realizzare. Invece grazie a Sospiri e Antonelli il tutto lo riceveranno gratis mentre i cittadini comuni subiscono il peso della tassazione.

NON E’ OBBLIGATORIO DIRE SI’ A QUESTO SCEMPIO

Nessuna regione seria ha approvato una legge regionale del genere e il Consiglio Comunale ha il dovere di limitarne l’applicazione.

I premi del 20% già automaticamente concessi dalla legge regionale sono già eccessivi (basti pensare all’intervento che sta realizzando D’Andrea in via Tasso), non c’è  bisogno di arrivare al 50%.

APPELLO ALLA DECENZA

Questa mattina intervenendo in Consiglio mi sono rivolto al sindaco e alla maggioranza facendo presente che stiamo ancora aspettando che venga portata in Consiglio la delibera per la tutela degli edifici storici e di pregio.

Un minimo di decenza imporrebbe che prima di tornare a discutere di premi di cubatura si mettano in salvo gli edifici di pregio.

Ricordo che il Consiglio Comunale nel luglio 2010 – dopo l’abbattimento della Centrale del latte – ha approvato un mio ordine del giorno che prevedeva la predisposizione di una variante per la salvaguardia degli edifici storici e di pregio. Successivamente l’amministrazione ha affidato a un gruppo di lavoro con l’Università e la Soprintendenza un nuovo censimento degli edifici meritevoli di tutela visto che il censimento effettuato nel 1993 mostrava clamorose falle.

Il ritardo nell’adozione delle schede sul patrimonio storico redatte dal gruppo di lavoro e dal professor  Varagnoli, pone in serio pericolo questi edifici.

E’ pazzesco che si porti in una delibera che incentiva  la demolizione del patrimonio testimoniale della città con premi del 50% mentre la stessa legge regionale prevede (grazie a un mio emendamento) che siano  “in ogni caso esclusi gli edifici e i tessuti edilizi definiti di valore storico, culturale ed architettonico riconosciuti di pregio per il loro valore architettonico, tipologico e culturale dagli atti di governo del territorio o dagli strumenti urbanistici generali”.

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