Centrodestra, PD e IdV uniti nel voto a un candidato presidente dell’UDC indagato.
 La prima seduta del consiglio comunale di Pescara ha offerto un’immediata occasione
per verificare il grado di incoerenza che prevale nei due poli per i quali continuano a tifare
tanti cittadini in buona fede.
Dopo aver condotto una martellante campagna sulle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto
l’amministrazione D’Alfonso il centrodestra ha proposto alla carica di Presidente del Consiglio
Comunale un indagato, passato nel frattempo nell’alleanza di centrodestra che ha sostenuto
Albore Mascia.
Ho fatto notare la contraddittorietà del comportamento del centrodestra: gli indagati vanno improvvisamente bene se portano voti alla tua coalizione?
Evidentemente nelle fila della coalizione di Albore Mascia erano in molti a pensarla
nella stessa maniera visto che Licio Di Biase nella prima votazione ha raccolto
soltanto 17 voti.
Di fronte al primo momento di serio imbarazzo e difficoltà nelle file della nuova maggioranza
si è però immediatamente materializzato il soccorso del PD e dell’IdV (con l’eccezione
di Di Nisio) che hanno annunciato il proprio voto a favore del candidato indagato.
E’ evidente che per il PD pescarese la questione morale non esiste, anzi è una fastidiosa invenzione dei giudici e di Rifondazione. Come potevano far mancare il proprio sostegno a un consigliere indagato con d’Alfonso?
Salta agli occhi l’incoerenza dell’Italia dei Valori che ha fatto del giustizialismo il suo marchio di fabbrica.
Dopo tanto baccano sulle inchieste il primo risultato del nuovo corso masciano è risultato quindi
consistere nell’elezione bipartisan di un indagato alla carica di Presidente del Consiglio
Comunale di Pescara.
Davvero un grande segnale di rinnovamento e di rispetto per le istituzioni!
Speriamo che nessuno ci venga più a chiedere perchè non ci siamo alleati con questo
centrosinistra al Comune di Pescara!
Maurizio Acerbo, consigliere comunale PRC
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