Non si può spostare il traffico da Corso Vittorio Emanuele all’area di risulta senza una variante al PRG.
Il TAR, pur esprimendosi per ora soltanto sulla sospensiva, ha esplicitamente anticipato il giudizio di merito confermando interamente la tesi che ho mille volte ripetuto in consiglio comunale, in commissione e sugli organi di informazione:
per realizzare un nuovo asse viario sull’area di risulta era necessaria una variante al PRG che doveva quindi essere approvata in Consiglio Comunale (leggi articolo).
Ed è quanto ha in maniera lapidaria confermato il TAR con una pagina di cristallina chiarezza: “appare palese la violazione della richiamata disciplina di PRG operata con atto della Giunta Comunale”.
La Giunta Mascia ha spacchettato il progetto di risistemazione di Corso Vittorio Emanuele per poter procedere senza dover passare per il Consiglio Comunale e le procedure partecipative che una variante al PRG impone. In sintesi hanno cercato di far passare un complesso progetto per dei semplici lavori di risistemazione da approvare con singole delibere di Giunta.
Da veri avventurieri hanno quindi appaltato i lavori di Corso Vittorio Emanuele e poi con un altra delibera, ora bloccata, hanno avviato la realizzazione della strada sull’area di risulta su cui deviare il traffico automobilistico.
E’ inutile poi prendersela con chi legittimamente presenta ricorsi come ha fatto nei giorni scorsi il vicesindaco.
Il vicesindaco risponda alla domanda: ora dove passeranno le auto?
Non posso che denunciare l’irresponsabilità di dirigenti e amministratori che hanno deliberatamente ignorato le nostre argomentazioni che qualsiasi persona che conosce l’alfabeto poteva comprendere in pochi secondi.
Su chi ricadrà il costo di questa operazione spregiudicata volta ad aggirare il confronto con cittadinanza e consiglio comunale?
Qualcuno dovrà pagare il costo derivante da una così evidente cantonata e non credo debba essere la comunità .
Questa volta la strategia del fatto compiuto che caratterizza troppo spesso interventi realizzati con procedure scorrette non ha funzionato. E’ stata salvaguardata la destinazione a piano particolareggiato dell’area di risulta che per il suo carattere strategico va sistemata con un progetto organico. Purtroppo negli ultimi 5 anni il centrodestra ha gettato nella spazzatura i progetti già pronti senza produrre una nuova proposta.
Purtroppo nella medesima seduta il TAR ha bocciato la richiesta di sospensiva sul progetto della filovia il cui iter complicatissimo è costellato di irregolarità altrettanto evidenti che spero vengano dai giudici focalizzate nel corso dell’esame del merito.
Maurizio Acerbo, consigliere regionale e comunale PRC-Sinistra Europea
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