IL CENTRODESTRA SI ALLEA CON IL GRUPPO DI DI CRISTOFORO, CASTRICONE E D’AMBROSIO. UNA STAZIONE APPALTANTE IN MANO ALL’AVVOCATO DEI COSTRUTTORI
Ieri mattina Chiodi in una lunga conferenza stampa ha elencato i guasti della dissennata gestione dell’ACA spa e l’enorme mole di debiti nascosta nei bilanci (105 milioni secondo il Presidente).
Nel pomeriggio all’assemblea dei sindaci soci di Aca spa il centrodestra si è alleato con il gruppo responsabile di questa cattiva gestione per eleggere il nuovo amministratore unico della società .
Il gruppo di sindaci PD che esprimeva l’ex-presidente Ezio Di Cristoforo, arrestato per con l’accusa di tangenti qualche mese fa, censurato al mattino diventa alleato al pomeriggio.
Un’operazione gattopardesca che chiarisce per l’ennesima volta che il “partito dell’acqua” è trasversale e che le prediche di Chiodi e Caputi sono poco plausibili.
Anche nel passato pezzi di centrodestra si sono alleati con le varie camarille e cricche concorrenti del centrosinistra.
Dopotutto il segretario dell’ATO Bernardini, condannato a un anno per reati commessi durante la presidenza del PD Giorgio D’Ambrosio, continua a stare al suo posto su incarico di Caputi e Chiodi.
L’assessore pescarese Marcello Antonelli annuncia la fine del carrozzone clientelare ma la cosa risulta alquanto improbabile, sarebbe più corretto dire che è riuscito finalmente a salire sul carrozzone.
Difficile che possa tirare fuori gli scheletri dagli armadi un amministratore unico eletto con i voti di chi ha condotto l’ACA al disastro gestionale raccontato dallo stesso Chiodi.
Non convince neanche la scelta del neo eletto: perché affidare la gestione di una società in house che dovrebbe essere trasformata in azienda speciale per gestire un monopolio fuori mercato come il servizio idrico all’avvocato vicino a Becci e notoriamente espressione dell’ANCE (associazione costruttori) e quindi di Confindustria?
Affidiamo il servizio idrico a quelli che ne sostengono la privatizzazione?
Affidiamo una grande stazione appaltante all’avvocato dei costruttori?
La geografia del potere cambia, le logiche della “politica” locale no.
Maurizio Acerbo, consigliere regionale e comunale PRC-Sinistra Europea
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