Questa mattina il Consiglio Comunale di Pescara ha approvato un mio ordine del giono con il quale si esprime la richiesta di revocare il “procuratore” in carica all’ACA spa e di non procedere alla nomina di nuovi “procuratori” di cui si vocifera negli ambienti politici.
La nomina di procuratori si configura come una furbata per aggirare la norma nazionale che ha imposto di sostituire i consigli d’amministrazione con la figura dell’amministratore unico.
Nell’ordine del giorno approvato si fa presente che “il Presidente Chiodi nei giorni scorsi ha lanciato un pesante atto di accusa ai soggetti gestori che hanno accumulato un debito di oltre 300 milioni di euro, anche e soprattutto per una politica di assunzioni “fuori da ogni logica gestionale e di mercato”, e che l’Aca è la spa dell’acqua abruzzese con il record di indebitamento e – secondo il presidente Chiodi – chiuderà il 2012 con un passivo di 105 milioni.
Rientra in questo quadro di dilatazione impropria della spesa dal 2009 risulta in carica presso Aca spa come “procuratore†l’ex-componente del cda Gaetano Cuzzi.
Dalla lettura dei compiti collegati all’incarico si può facilmente rilevare quanto non sia vitale per l’azienda acquedottistica  un “procuratore”:
“il procuratore puo’ provvedere ad esperire tutti i necessari atti propedeutici alla creazione di un idoneo soggetto giuridico per curare tutti i rapporti con gli enti sovracomunali, in particolare occupandosi: della gestione al meglio dei rapporti con gli stessi enti sovracomunali; di migliorare la capacita’ di ascolto e la capacita’ di relazionamento; di favorire il duplice flusso informativo da tali enti verso il consiglio di amministrazione e, quindi, le informazioni di ritorno da detto consiglio agli enti stessi, in una logica di risoluzione dei problemi, per quanto di stretta competenza di tale consensoâ€;
l’ordine del giorno approvato quindi dichiara “inopportuna la permanenza e/o la nomina di nuovi “procuratori†in una società  pubblica che gestisce il servizio idrico integrato e che necessità di un radicale risanamento dei conti” e “invita Sindaco e Giunta a comunicare all’ACA spa e all’amministratore unico la richiesta da parte del Comune di Pescara di revoca del procuratore in carica e la contrarietà alla nomina di nuovi procuratori”.
Va registrato che l’ordine del giorno è stato approvato con il voto favorevole dell’opposizione e di pochi componenti della maggioranza.
Lorenzo Sospiri e altri consiglieri di maggioranza si sono astenuti o non hanno votato.
Ho la sensazione che non potendo difendere situazioni indifendibili abbiano preferito tenersi le mani libere per gestire gli accordi di potere che sono alla base dell’accordo che hanno raggiunto con la corrente del “partito dell’acqua” che fa capo a Di Cristoforo, D’Ambrosio e Cuzzi.
Resta il fatto che il Consiglio Comunale di Pescara si è espresso e che il sindaco e l’assessore Antonelli non potranno far finta di non saperlo.
La questione dei “procuratori” è il primo banco di prova per il nuovo amministratore unico.
Maurizio Acerbo, consigliere regionale e comunale PRC
P.S.: a proposito di “partito dell’acqua” va registrato l’ultimo intervento di Ezio Di Cristofaro che ha avuto la faccia tosta di dichiarare: «Dai tempi di Donato Di Matteo a oggi i partiti non sono mai entrati all’Aca». Non credo che sia casuale il riferimento al primo presidente dell’ACA spa e fondatore del “partito dell’acqua” Donato Di Matteo. Un messaggio chiaro agli altri gruppi del PD che oggi lo attaccano. ( vedi articolo cult).
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