Dopo aver letto sul Centro l’articolo “Gabinetti all’aperto nei tunnel della stazione” ho mandato alla redazione un intervento proponendo delle semplici misure non particolarmente geniali ma che purtroppo non sono venute in mente agli amministratori della nostra città : prima di tutto bagni gratis in stazione!
La gestione dell’emergenza determinata dallo chiusura notturna della stazione con sgombero dei senzatetto che ci dormivano dentro e’ stata e rimane scandalosa. Non vorrei che ora si attribuisse ai senzatetto il degrado che caratterizza le aree adiacenti la stazione che da tempo sono diventate una latrina a cielo aperto. Chi arriva a Pescara, sulla porta d’ingresso della città e della Regione, e’ molto probabile che venga accolto dall’odore nauseabondo di feci e urine.
Questa situazione e’ stata oggetto di appassionate proteste della Federconsumatori ma sia Ferrovie che Comune, Provincia e Regione non mostrano alcun interesse.
E’ davvero superficiale attribuire il degrado ai senzatetto quando e’ evidente la latitanza delle istituzioni.
E’ pazzesco che si spendano ogni anno ingenti risorse pubbliche per l’arredo urbano delle vie del centro e poi non si riesca a evitare che camminando intorno alla stazione si debba trattenere il respiro per la puzza.
Il  problema è diventato ancor più grave dopo la decisione delle Ferrovie dello Stato di consentire la fruizione del bagno di stazione solo dietro pagamento di un biglietto d’ingresso ( attualmente 70 centesimi).
Da quel momento molti cittadini che utilizzavano il bagno pubblico della stazione hanno cominciato ad andare nelle aree adiacenti la stessa stazione per soddisfare le loro esigenze fisiologiche.
Non parliamo soltanto dei senza tetto che hanno problemi di reddito ma anche di tanti frequentatori più o meno abituali.
Occorre sapere che la decisione di imporre un biglietto per accedere ai bagni della stazione ferroviaria consente un introito annuo di 12/15 mila euro.
Il Comune di Pescara spende annualmente 3-4 mila euro per la gestione di inadeguati bagni chimici gravitanti intorno alla stazione (collocati con la speranza di attenuare il degrado) e Centostazioni spende cifre molto più consistenti (30.000 € e’ la stima di Federconsumatori) per tentare di ripulire quelle aree  dagli escrementi quotidiani.
Il degrado non fa che aumentare e il capro espiatorio non possono essere certo quelli che già subiscono le carenze del welfare locale.
Rilancio quindi la proposta gia’ avanzata da Federconsumatori:
“Se l’Amministrazione Comunale e Centostazioni si sedessero intorno ad un tavolo, e decidessero come indennizzare il gestore del bagno di stazione degli attuali introiti (12-15 mila euro), potremmo  nuovamente  disporre di un bagno fruibile gratuitamente da tutti; ed è plausibile che così sia possibile ridurre il degrado nel cuore della nostra città “.
Questa soluzione potrebbe non solo risolvere i notevoli danni alla salute e all’immagine giornalmente prodotti dall’attuale situazione, ma forse potrebbe essere vantaggiosa anche sul piano economico (la somma attualmente spesa da Centostazioni e Comune  potrebbe essere ridotta, se i cittadini potessero nuovamente disporre di un bagno pubblico – come dice la  “pubblicità -progresso†: non sporcare è meglio che dover pulire).
Sarebbe anche auspicabile che in giro nel centro della città la si smetta di installare quei gabinetti di plastica che ovunque collocati diventano in breve tempo un elemento ulteriore di degrado.
In qualsiasi città d’Europa ci sono bagni pubblici eleganti, puliti, moderni al servizio di turisti e passanti!
Il buon governo e la cura dei beni comuni richiedono non lo spreco del sempre piu’ scarso denaro pubblico in grandi opere ma la risoluzione dei tanti piccoli problemi quotidiani rispetto ai quali si misura il grado di civiltà di una comunità .
Maurizio Acerbo, consigliere comunale e regionale PRC
New Stanzas for Amazing Grace – Allen Ginsberg
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.