Leggete&condividete.
Carta Canta, l’Espresso 21 marzo 2014
Sui politici inquisiti,e perfino condannati, Forza Italia ha almeno il pregio della chiarezza: candida alle Europee il pregiudicato interdetto decaduto Silvio Berlusconi. Sulla posizione del Pd, invece, chi ci capisce è bravo. La ministra renziana Maria Elena Boschi comunica alla Camera che “non è intenzione del governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari sulla base di un avviso di garanzia,ma solo per problemi di opportunità politicaâ€. Dunque il ministro Lupi (Ncd, indagato per abuso d’ufficio), il viceministro Bubbico (Pd, rinviato a giudizio per lo stesso reato) e i sottosegretari Barracciu, Del Basso de Caro e De Filippo (Pd, indagati per peculato nelle Rimborsopoli regionali) possono restare tranquillamente al loro posto. Del resto erano nei guai già prima di essere nominati e Renzi non ha fatto una piega. O meglio, una pieguccia l’aveva fatta con la Barracciu che, vinte le primarie per candidarsi a governatore di Sardegna, era stata scandidata in quanto inquisita. Ora il caso si ripete in Abruzzo: Luciano D’Alfonso, ex sindaco di Pescara, arrestato nel 2008 per storie di mazzette e poi rinviato a giudizio tre volte (due per corruzione, una per truffa e falso), è il candidato governatore alle regionali del 25 maggio, dopo avere stravinto le primarie di coalizione (Pd-Idv-Sel). Dei tre procedimenti, quello per truffa e falso è in corso, mentre i due per corruzione si sono chiusi in primo grado con l’assoluzione: ma per uno la Procura ha fatto ricorso e si sta celebrando l’appello. C’era da attendersi il pronto intervento di Renzi sul modello Barracciu, onde evitare che D’Alfonso sia eletto e poi, in caso di condanna in secondo grado, costretto a dimettersi. Sarebbe il secondo governatore consecutivo del Pd a farlo per motivi penali, dopo Ottaviano Del Turco. Invece niente: Renzi tace e il Pd acconsente.
Ed è davvero bizzarro, perchè la lista che sostiene D’Alfonso, “Insieme Nuovo Abruzzoâ€, ha messo nero su bianco nella “Carta d’intenti per il cambiamento abruzzese†che “la questione morale sarà un cardine della coalizione e del suo governoâ€, con tanto di Codice etico che recepisce la “Carta di Pisa†di Avviso pubblico per la trasparenza negli enti locali. Articolo 6: “In caso sia rinviato a giudizio per reati di corruzione… l’amministratore si impegna a dimettersiâ€. Essendo improbabile che i suoi processi si chiudano entro due mesi, D’Alfonso –se eletto- sarà un amministratore rinviato a giudizio per corruzione, truffa e falso. Dunque tenuto a dimettersi un minuto dopo la sua elezione. Che aspetta il Pd a cambiare cavallo? D’Alfonso non rientra neppure nel “lodo Boschiâ€: non ha soltanto un avviso di garanzia, ma due rinvii a giudizio ancora attivi; inoltre presenta proprio in quei “problemi di opportunità politica†che – Boschi dixit – impongono le dimissioni. Non c’è neppure bisogno di attendere la sentenza d’appello. Basta leggere la sentenza di assoluzione in primo grado: per anni D’Alfonso e famiglia sono stati mantenuti dall’amico costruttore Carlo Toto (il patron di Airone), a suon di vacanze e viaggi gratis a Chicago, Malta, Santiago de Compostela, Zagabria, Spalato su aerei, jet-privati e motoscafi-taxi,cene elettorali e persino un’Alfa 166 con autista incorporato. Regali da centinaia di migliaia di euro: tutto a sbafo. Poi Toto – che controlla pure l’autostrada Roma-L’Aquila-Pescara–otteneva appalti dalla giunta D’Alfonso. Per il Tribunale erano “mere donazioni in spirito di amiciziaâ€. Intanto però i D’Alfonso – ricorda la Procura nel ricorso – facevano la bella vita: tre case, due auto di lusso e acquisti in contanti per decine di migliaia di euro, senza redditi o prelievi che giustifichino quel giro di denaro e i continui versamenti in banca di rotoli di banconote (a parte “la pensione di una zia†e imprecisati “regali di parentiâ€). Anche se fosse tutto lecito, non ritiene Renzi che un amministratore che vive a spese di un suo appaltatore crei qualche piccolo “problema di opportunità politicaâ€? In alternativa, potrebbe gentilmente spiegare che deve fare di più un politico per essere “inopportunoâ€?
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