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Sorgi, tre incontri con D’Alfonso «Vediamo se mi fa Francavilla»

L’INCHIESTA RE SOLE
Sorgi, tre incontri con D’Alfonso «Vediamo se mi fa Francavilla»
Ma il governatore dal Pm nega: «Con lui mai parlato di appalti»
Testata: Il Messaggero
Classificazione: Cronaca
PESCARA «Mo gli ho chiesto di Francavilla, vediamo se me lo fa, se mi fa Francavilla, mi ha risolto un problema
grosso». E’ il 27 novembre 2013: Antonio Sorgi, il supermanager della Regione, non è così potente come lo si
dipinge. Sorgi – secondo il Gip imprenditore schermato dalla moglie nella Lt Progetti in corsa con un consorzio per
vincere l’appalto per l’ampliamento del cimitero di Francavilla – ha appena incontrato tre volte in un mese Luciano
D’Alfonso, lanciato verso la candidatura Pd a governatore. Lo si legge nella richiesta di misure cautelari che i Pm
Picardi e Ciccarelli inviano al Gip alla fine dell’inchiesta Re Sole.L’OSSESSIONE DI LUCIANOPerchè lo incontra?
Sorgi è ossessionato dal fatto che il consorzio concorrente De Cesaris-Marramiero sia stato riammesso in gara.
«Marramiero è una potenza sia politica che economica» dice Sorgi parlando con Vaccarini,
architetto-imprenditore in corsa con lui nel consorzio e Di Ferdinando, l’altro socio, la sera in cui vengono a
sapere della novità. Non solo. «Marramiero è D’Alfonso» sentenzia Sorgi. E più avanti, dopo un colloquio con
Giordano, cerca di calmarsi. «Devo smettere di parlare di Luciano».«FACCIO L’AUGUSTO DE SANTIS»Anche
con la moglie, Sorgi teme che la riammissione sia pilotata: «Il sindaco di Francavilla sta a tutti gli eventi di
D’Alfonso». E la moglie gli ribadisce che deve andare in Procura a denunciare questo rientro sospetto provocando
una battuta, se possibile paradossale, del marito che però teme l’annullamento della gara: «La Procura arriva,
sequestra, tutto finito! Faccio l’Augusto De Santis della situazione (il leader Wwf che scatena questa inchiesta e
più volte lo denuncia per il Comitato Via, ndr). Devo fare la denuncia e firmarla, mi controquerela. Io ho finito, terra
bruciata, sono finito». Bisogna quindi parlare dell’riammissione di Di Cesaris-Almacis (società di Marramiero), in
prima battuta esclusi perchè la busta di offerta viene protocollata alle 12.17.LA RIAMMISSIONE INDAGATAIl
consorzio fa reclamo e viene riammesso: la busta del’offerta è arrivata alle 10.17, c’è un documento del corriere
che lo comprova. I concorrenti sono sbalorditi. Sorgi si chiede con la moglie: «Se il dipendente del protocollo ha
detto che l’orario (per i concorrenti, ndr) è tipo le dieci e mezza… noi abbiamo registrato alle undici e qualche
cosa…. E ci stanno dodici numeri (di protocollo, ndr) più del nostro. Come è possibile?». Sorgi fiuta complotti: «Ha
fatto le dichiarazioni pubbliche D’Alfonso… mò, mò le ha fatte… che il miglior sindaco è Marramiero… per Pescara,
è l’uomo suo». Ecco perchè bisogna parlare prima possibile dell’appalto con D’Alfonso.L’IRONIA DELLA
SORTEL’occasione arriva perchè D’Alfonso invita Sorgi per un convegno a Milano sulle opportunità degli
investimenti energetici. D’Alfonso e Sorgi il 25 ottobre si vedono alla Walter Tosto. Si rivedono il 27. «Organizzo
io» dice D’Alfonso intercettato in un colloquio con Sorgi che risponde: «Il 28 novembre (data del convegno, ndr)…
vabbè mò devo vedere… se riesco a spostà… ho il comitato di sorveglianza del Fas». E D’Alfonso: «Vabbò renditi
libero… non lo convocà».LA DATA DEL CONVEGNOIl 26 novembre Sorgi chiama D’Alfonso e gli chiede di
incontrarlo il giorno dopo, nel pomeriggio. D’Alfonso anticipa alla mattina e il 27 gli manda un Sms: «Ricordati di
salutarci stamattina». Secondo la Pg si parla dell’appalto visto quel che Sorgi riferisce alla moglie appena
terminata la riunione. Ma D’Alfonso, nell’audizione del luglio scorso in Procura nega categoricamente: «Escludo di
aver potuto parlare con Sorgi per questioni afferenti bandi di gara». Il Pm gli riferisce delle intercettazioni. E
l’incontro avvenuto alla Walter Tosto? «C’era un notevole ritardo per quanto riguardava un elemento autorizzativo
di un progetto internazionale denominato Iter». Sorgi riferisce alla moglie che D’Alfonso gli ha parlato delle
intercettazioni su Rimborsopoli: «Mi ha detto che ci stanno un sacco di intercettazioni… ci sono indagini pesanti
sui costi… anche sulla giunta. E la moglie: «Tu ci puoi avere problemi». E Sorgi: «Me lo ha detto per questo… mi
ha detto… stai attento»,. E più avanti continua: «Però ha chiesto di me… ha detto che io ci sto… sto perfetto… anzi
mi ha detto che emerge che tu stai molto preciso nel parlare». Anche di questo la Procura chiede conto a
D’Alfonso. Il governatore è netto. Di Rimborsopoli si sapeva dal precedente gennaio per i sequestri. E delle
intercettazioni? «Nego di aver mai parlato con Sorgi di notizie su intercettazioni telefoniche in corso, tanto meno
sul suo conto».Andrea Taff
sorgi dalfyLa lettura dei resoconti sull’inchiesta che riguarda il super-direttore della Regione Antonio Sorgi e le intercettazioni relative a D’Alfonso mi sembra dimostrino, al di là delle vicende penali, che le cose che abbiamo detto in questi anni su entrambi i personaggi e soprattutto il quadro che abbiamo delineato delle modalità di funzionamento dei sistemi di potere nella nostra Regione escano confermati per l’ennesima volta.  Noi possiamo dire con orgoglio anche in questa occasione che non siamo tra gli ignavi o i complici.
Vi consiglio la lettura di questo articolo sociologicamente molto interessante de Il Messaggero.

L’INCHIESTA RE SOLE

Sorgi, tre incontri con D’Alfonso «Vediamo se mi fa Francavilla»

Ma il governatore dal Pm nega: «Con lui mai parlato di appalti»
Il Messaggero
PESCARA «Mo gli ho chiesto di Francavilla, vediamo se me lo fa, se mi fa Francavilla, mi ha risolto un problema grosso». E’ il 27 novembre 2013: Antonio Sorgi, il supermanager della Regione, non è così potente come lo si dipinge. Sorgi – secondo il Gip imprenditore schermato dalla moglie nella Lt Progetti in corsa con un consorzio per
vincere l’appalto per l’ampliamento del cimitero di Francavilla – ha appena incontrato tre volte in un mese Luciano
D’Alfonso, lanciato verso la candidatura Pd a governatore. Lo si legge nella richiesta di misure cautelari che i Pm
Picardi e Ciccarelli inviano al Gip alla fine dell’inchiesta Re Sole.
L’OSSESSIONE DI LUCIANO
Perchè lo incontra? Sorgi è ossessionato dal fatto che il consorzio concorrente De Cesaris-Marramiero sia stato riammesso in gara.
«Marramiero è una potenza sia politica che economica» dice Sorgi parlando con Vaccarini, architetto-imprenditore in corsa con lui nel consorzio e Di Ferdinando, l’altro socio, la sera in cui vengono a sapere della novità. Non solo. «Marramiero è D’Alfonso» sentenzia Sorgi. E più avanti, dopo un colloquio con Giordano, cerca di calmarsi. «Devo smettere di parlare di Luciano».
«FACCIO L’AUGUSTO DE SANTIS»
Anche con la moglie, Sorgi teme che la riammissione sia pilotata: «Il sindaco di Francavilla sta a tutti gli eventi di
D’Alfonso». E la moglie gli ribadisce che deve andare in Procura a denunciare questo rientro sospetto provocando
una battuta, se possibile paradossale, del marito che però teme l’annullamento della gara: «La Procura arriva,
sequestra, tutto finito! Faccio l’Augusto De Santis della situazione (il leader Wwf che scatena questa inchiesta e
più volte lo denuncia per il Comitato Via, ndr). Devo fare la denuncia e firmarla, mi controquerela. Io ho finito, terra
bruciata, sono finito». Bisogna quindi parlare dell’riammissione di Di Cesaris-Almacis (società di Marramiero), in
prima battuta esclusi perchè la busta di offerta viene protocollata alle 12.17.
LA RIAMMISSIONE INDAGATA
Il consorzio fa reclamo e viene riammesso: la busta del’offerta è arrivata alle 10.17, c’è un documento del corriere che lo comprova. I concorrenti sono sbalorditi. Sorgi si chiede con la moglie: «Se il dipendente del protocollo ha detto che l’orario (per i concorrenti, ndr) è tipo le dieci e mezza… noi abbiamo registrato alle undici e qualche cosa…. E ci stanno dodici numeri (di protocollo, ndr) più del nostro. Come è possibile?». Sorgi fiuta complotti: «Ha fatto le dichiarazioni pubbliche D’Alfonso… mò, mò le ha fatte… che il miglior sindaco è Marramiero… per Pescara,
è l’uomo suo». Ecco perchè bisogna parlare prima possibile dell’appalto con D’Alfonso.
L’IRONIA DELLA SORTE
L’occasione arriva perchè D’Alfonso invita Sorgi per un convegno a Milano sulle opportunità degli investimenti energetici. D’Alfonso e Sorgi il 25 ottobre si vedono alla Walter Tosto. Si rivedono il 27. «Organizzo io» dice D’Alfonso intercettato in un colloquio con Sorgi che risponde: «Il 28 novembre (data del convegno, ndr)…
vabbè mò devo vedere… se riesco a spostà… ho il comitato di sorveglianza del Fas». E D’Alfonso: «Vabbò renditi
libero… non lo convocà».
LA DATA DEL CONVEGNO
Il 26 novembre Sorgi chiama D’Alfonso e gli chiede di incontrarlo il giorno dopo, nel pomeriggio. D’Alfonso anticipa alla mattina e il 27 gli manda un Sms: «Ricordati di salutarci stamattina». Secondo la Pg si parla dell’appalto visto quel che Sorgi riferisce alla moglie appena terminata la riunione. Ma D’Alfonso, nell’audizione del luglio scorso in Procura nega categoricamente: «Escludo di aver potuto parlare con Sorgi per questioni afferenti bandi di gara». Il Pm gli riferisce delle intercettazioni. E l’incontro avvenuto alla Walter Tosto? «C’era un notevole ritardo per quanto riguardava un elemento autorizzativo di un progetto internazionale denominato Iter». Sorgi riferisce alla moglie che D’Alfonso gli ha parlato delle intercettazioni su Rimborsopoli: «Mi ha detto che ci stanno un sacco di intercettazioni… ci sono indagini pesanti sui costi… anche sulla giunta. E la moglie: «Tu ci puoi avere problemi». E Sorgi: «Me lo ha detto per questo… mi ha detto… stai attento»,. E più avanti continua: «Però ha chiesto di me… ha detto che io ci sto… sto perfetto… anzi mi ha detto che emerge che tu stai molto preciso nel parlare». Anche di questo la Procura chiede conto a D’Alfonso. Il governatore è netto. Di Rimborsopoli si sapeva dal precedente gennaio per i sequestri. E delle
intercettazioni? «Nego di aver mai parlato con Sorgi di notizie su intercettazioni telefoniche in corso, tanto meno
sul suo conto».
Andrea Taffi

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