«la mia assoluzione ridà dignità a tutti quelli che, nel 2004, mi hanno votato, il 69,5 per cento della città : a loro ricordo che hanno fatto bene a votarmi, il loro voto è stato giusto.(…) Questa sentenza non mi lascia alcuna macchia». Tra i primi a complimentarsi con Cantagallo, il presidente Pd della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso: «Sono stato contento quando lui è stato assolto, così D’Alfonso per me».
da Il Centro, 22 novembre 2014
«la mia assoluzione ridà dignità a tutti quelli che, nel 2004, mi hanno votato, il 69,5 per cento della città : a loro ricordo che hanno fatto bene a votarmi, il loro voto è stato giusto.(…) Questa sentenza non mi lascia alcuna macchia». Tra i primi a complimentarsi con Cantagallo, il presidente Pd della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso: «Sono stato contento quando lui è stato assolto, così D’Alfonso per me».
da Il Centro, 22 novembre 2014
La sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila non vorrei che desse il via all’ennesima operazione di beatificazione degli imputati eccellenti. Per ora fa tutto da solo Cantagallo che lascia intendere di essere stato assolto dalle accuse di corruzione per le quali era stato condannato in primo grado.
In questa regione c’è una troppo diffusa tendenza delle classi dirigenti politiche, amministrative e imprenditoriali a rimuovere la questione morale di cui sono protagoniste.
La prescrizione per la condanna in primo grado per corruzione non equivale a un’assoluzione.
Se Cantagallo teneva alla reputazione avrebbe dovuto rinunciare alla prescrizione, cosa che evidentemente non ha fatto e che il suo partito non mi pare gli abbia chiesto.
Dunque la sentenza cancella la condanna per corruzione ma non la consapevolezza che quella condanna c’è stata e i fatti per cui l’ex-sindaco era stato condannato in primo grado.
Consiglio quindi di evitare festeggiamenti perché non c’è nulla da festeggiare.
La prescrizione per la condanna in primo grado per corruzione non equivale a un’assoluzione.
Se Cantagallo teneva alla reputazione avrebbe dovuto rinunciare alla prescrizione, cosa che evidentemente non ha fatto e che il suo partito non mi pare gli abbia chiesto.
Dunque la sentenza cancella la condanna per corruzione ma non la consapevolezza che quella condanna c’è stata e i fatti per cui l’ex-sindaco era stato condannato in primo grado.
Consiglio quindi di evitare festeggiamenti perché non c’è nulla da festeggiare.
Che D’Alfonso e Cantagallo si scambino i complimenti conferma quanto abbiamo sostenuto nell’ultima campagna elettorale rispetto al PD abruzzese.
Maurizio Acerbo
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