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Non mi convince la posizione del PD di supporto alla richiesta dei Comuni di riperimetrare la Riserva Naturale del Borsacchio. Le argomentazioni sono davvero stravaganti: il sindaco di Roseto parla di “stagnazione” come se non fosse la sua amministrazione tra i responsabili della mancata attuazione di quanto previsto dalla legge regionale che ha istituito la riserva. Quali sarebbero le ragioni di interesse pubblico che motivano la richiesta di riperimetrazione? Forse che a suo tempo l’istituzione della Riserva ha lasciato a bocca asciutta qualche amico? La politica locale mi sembra preoccupata più di garantire qualche interesse edificatorio privato che di concretizzare una riserva maldigerita da sempre. Come hanno da tempo denunciato le associazioni ambientaliste è in corso da tempo una strategia per far rientrare dalla finestra quel cemento che è uscito dalla porta. Se il PD chiede di audire i sindaci pro-cemento, Rifondazione Comunista chiederà che siano ascoltate in commissione le associazioni ambientaliste e il comitato dei cittadini.  Ricordo che la Riserva fu istituita su proposta di Rifondazione Comunista proprio per impedire che l’inerzia del Comune consentisse a gruppi imprenditoriali di realizzare interventi edilizi in un’area di così alto vaqlore ambientale.  Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista l’articolo apparso oggi su Il Messaggero: Di Pangrazio: «La Riserva Borsacchio va riperimetrata» |
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 | di SARA ROCCHEGIANI
ROSETO – Si fa concreta l’ipotesi di una riperimetrazione restrittiva della Riserva Borsacchio. Il consigliere regionale Pd Giuseppe Di Pangrazio, infatti, ha chiesto la convocazione urgente e straordinaria della II Commissione, di cui è vice presidente, per l’audizione dei sindaci di Roseto e Giulianova. «La richiesta si rende necessaria alla luce delle serie difficoltà riscontrate nell’attuazione del Piano di Assetto Naturalistico – spiega Di Pangrazio -, e anche per verificare l’ipotesi di una riperimetrazione nei territori dei Comuni interessati». Una proposta accolta con soddisfazione dal sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura. «E’ positivo che gli enti locali vengano convocati per partecipare in maniera concreta alla gestione del loro territorio ed è positivo che si esca dall’attuale situazione di stagnazione – ha commentato il primo cittadino -. La riperimetrazione è un intervento necessario, per rimediare ad alcune forzature fatte in sede di approvazione della legge regionale istitutiva, quando furono incluse nell’oasi protetta anche zone prive di pregi ambientali. Del resto la Riserva inizialmente era di 110 ettari e non di 1100, come è diventata in seguito. Non è in discussione la volontà di realizzarla, ma tutelando le zone che meritano di essere tutelate, e in particolare la fascia litoranea tra Villa Mazzarosa e Villa Rossi». Riducendo l’area sottoposta a tutela, alcuni consiglieri comunali Pd potrebbero non trovarsi più in conflitto di interessi, e si creerebbero così le condizioni per approvare il Pan in consiglio comunale. |
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