Constatiamo con rammarico, ma senza sorpresa, che quando si tratta di far spazio alle cementificazioni ed agli interessi ad esse correlati, il bipolarismo miracolosamente scompare e Pd e Pdl finiscono dietro lo stesso lato della barricata.
La vicenda della Riserva Naturale del Borsacchio, istituita a suo tempo con legge regionale per iniziativa di Rifondazione Comunista, è oggi oggetto di un attacco concentrico da parte di esponenti del Pd e del Pdl .
Il Pd, nelle settimane scorse, ha invocato la necessità di ridurre il perimetro della Riserva Naturale e, prontamente, il consigliere regionale del Pdl, Berardo Rabuffo, ha presentato una proposta di legge in tal senso.
Una situazione paradossale che domani si sostanzierà nella audizione, in 2a Commissione, degli amministratori locali di Roseto degli Abruzzi e Giulianova che, con tutta probabilità , verranno a sostenere i propositi del disegno di legge di centro-destra.
Facciamo notare che è responsabilità dei Comuni il mancato completamento dell’iter della Riserva Naturale che insiste su un lembo della costa abruzzese, miracolosamente scampato alla cementeficazione degli ultimi decenni, il cui valore ambientale riveste interesse di livello comunitario.
E’ sorprendente che il Comune di Roseto degli Abruzzi, cui competeva l’elaborazione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN), sia riuscito ad eleborare uno strumento che prevede una massiccia edificabilità all’interno di un’area di salvaguardia naturalistica.
La manifesta assurdità di tale ipotesi, ha spinto la politica locale a orientarsi verso la strategia della riduzione del perimetro.
E’ incredibile che certa politica si preoccupi di rendere edificabili i terreni di qualche privato, più che di concretizzare una Riserva che potrebbe svolgere anche un ruolo propulsore dell’economia turistica locale.
Ci batteremo, assieme a cittadini ed associazioni ambientaliste, contro questa iniziativa sciagurata del partito unico del cemento.
I consiglieri regionali PRC e PdCI
Maurizio Acerbo e Antonio Saia
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