Il direttore generale dell’Arta Mario Amicone mi ha onorato con un comunicato di due pagine che ovviamente non smonta nemmeno uno delle ragioni per le quali l’ho criticato dalla sua nomina fino alle vicende estive relative a balneazione, depuratori e divieti (il comunicato di Amicone lo trovate sul sito di Rete8). Questa è la mia replica all’amico di Lavitola.
La lettura del comunicato con cui Mario Amicone replica alle mie critiche argomentate conferma che solo in una repubblica delle banane un soggetto del genere può fare il direttore generale dell’Agenzia per la Tutela dell’Ambiente.
Se Crozza vede le interviste rilasciate da Amicone nelle ultime settimane lo fa diventare più famoso di Razzi. Se un turista ascolta alla tv un’intervista a Amicone sui problemi di balneazione sicuramente fa le valige e se ne va.
Che Amicone usi due pagine di carta intestata di un’agenzia pubblica per fare polemiche “politiche†dà la misura del fatto che è l’uomo sbagliato nel posto sbagliato.
Nessuna delle puntuali critiche che ho fatto ad Amicone è stata smentita dal suo prolisso comunicato.
E’ inutile che Amicone tenti di insultarmi: gli abruzzesi sanno chi sono io e – soprattutto – chi è lui.
Quel che Amicone fa finta di non capire è che siamo nel 2015 e che il direttore dell’Arta dovrebbe avere competenze specifiche e autorevolezza in materia ambientale e/o sanitaria e Amicone non le ha. E’ stato messo lì perché sostenne Chiodi e mantenuto perché è pure amico di D’Alfonso.
E’ sicuramente uno dei più furbi politicanti post-democristiani abruzzesi. Io lo ritengo uno dei tanti esponenti della cattiva politica che ha rovinato l’Abruzzo. Ma che io non nutra stima di uno che viene intercettato al telefono con Lavitola per ricordare impegni a Berlusconi (ve lo ricordate?) è fisiologico, ma non è questo il problema.
La cosa sbagliata è che sta lì. E’ così difficile capirlo?
In Emilia Romagna il direttore è un agronomo, in Toscana una geologa, in Piemonte un ingegnere chimico, in Puglia è un professore ordinario di medicina del lavoro. Non continuo elenco ma credo che solo in Abruzzo il direttore dell’Agenzia sia un ex-consigliere e assessore regionale che – tra l’altro – nella sua lunga carriera politica non si è mai segnalato per particolare attenzione ai problemi ambientali.
Mario Amicone  non trova incredibile che sia stato io a comunicare al suo posto che il depuratore di Fosso Pretaro funzionava malissimo mentre lui sosteneva il contrario?
Se D’Alfonso ritiene che Amicone sia persona di fiducia ci sono tanti enti e agenzie dove può nominarlo sulla base delle competenze professionali e della lunghissima esperienza politico-amministrativa.
Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista
P.S: Amicone, come altri potenti post-democristiani che dominano l’Abruzzo, cerca di delegittimare i miei argomenti scrivendo di una mia “bocciatura†da parte degli elettori. Faccio presente a Amicone che il sottoscritto e la lista di cui fa parte alle ultime elezioni i voti li ha aumentati rispetto alle precedenti e che è rimasto fuori dal Consiglio Regionale solo perché non ha voluto allearsi con il PD. Con metà dei voti sarei stato tranquillamente eletto ma, al contrario di Amicone, non sono un centrista che salta da una parte all’altra pur di galleggiare. Ma questo Amicone non lo può capire perché quelli come lui pensano che tutti siano come loro.
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