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ACA come ATAC: noi non abbiamo avuto bisogno di sentircelo dire da Cantone

cantoneCantone ha ragione sulle società pubbliche: Abruzzo come Roma, noi unici a  combattere per anni questo sistema. 

CORRUZIONE: CANTONE, SOCIETÀ PUBBLICHE VERO DISASTRO,VEDI ATAC (ANSA) – PESCARA, 18 OTT

– Sul versante corruzione «il vero disastro sono le società pubbliche», create dopo Tangentopoli «come vero e proprio escamotage»: lo ha affermato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, a Pescara nell’incontro «il prezzo della corruzione» nell’ambito dell’evento «la Repubblica delle idee». «All’Atac sono state assunte 700 persone senza concorso e ci meravigliamo degli appalti?». (ANSA).

Parlando a Pescara nell’ambito della Repubblica delle idee sulla corruzione Cantone ha affermato che le “società pubbliche sono il vero disastro” facendo poi riferimento alle assunzioni senza concorso di centinaia di persone all’Atac. Ha sicuramente ragione. E’ stato questo il senso della nostra battaglia durata anni contro il “partito dell’acqua” e più in generale i metodi di occupazione privata della cosa pubblica che hanno caratterizzato soprattutto il centrosinistra a Pescara e in Abruzzo.

Per fare un’esempio non c’è differenza tra l’Atac e l’ACA e tante altre società pubbliche infarcite dal PD e dai suoi satelliti di esponenti politici, parenti, mogli, amici, compari, clienti, parenti.  La nostra rottura con D’Alfonso, Donato Di Matteo, Giorgio D’Ambrosio, Gaetano Cuzzi, Ezio De Cristoforo, Castricone ecc. e i loro metodi è di lunga data ed è derivata proprio dalla nostra opposizione a questi metodi. 

Per questo rompemmo a tutti livelli – ben prima che venisse fuori il PD renziano – con il centrosinistra nella provincia di Pescara.

Le parole di Cantone ci confortano nella giustezza della nostra battaglia che ci ha portato momentaneamente fuori dalle istituzioni  ma con la serenità di chi non è tra gli ignavi e i complici. Rimaniamo convinti che le degenerazioni clientelari, affaristiche e corruttive si sviluppino anche perché troppi onesti non hanno il coraggio di una rottura netta con certi sistemi di potere. Ed è in questo clima di complicità e omertà che coloro che hanno costruito il proprio consenso utilizzando l’ACA e l’ATO come cosa propria divengano big delle preferenze e se ne vantino pure. Poi accade che ci fanno bere acqua contaminata per anni o che i loro depuratori nonostante un deficit che ha superato i 100 milioni di euro non funzionino.  Anche questo è il “prezzo della corruzione”. Ricordo che l’ultimo presidente PD dell’Aca spa è indagato per tangenti ma questo non ha impedito che l’intero PD sostenesse la rielezione della moglie – ovviamente dipendente ACA – a sindaco di Bolognano (anche la vicesindaca lavora all’Aca).

Una cosa però deve essere chiara: il problema non è che le società siano pubbliche ma che siano società. Come abbiamo denunciato da sempre la legge con cui si è imposta la gestione dei servizi pubblici attraverso spa, cioè soggetti di diritto privato, ha consegnato ai politicanti la possibilità di sfuggire a tutte le regole a cui deve attenersi la pubblica amministrazione a partire dall’assunzione mediante concorsi.

La stessa cosa è accaduta con la generalizzazione delle esternalizzazioni e degli appalti esterni negli enti locali come nelle ASL. E’ gestendo questa massa di appalti agli amici degli amici e di assunzioni senza controlli che si è costruito il potere di questa classe dirigente.

Noi siamo fieri di non aver dovuto aspettare Cantone per accorgercene. Ed è per questo possiamo a voce alta ribadire che il problema non è il carattere pubblico dei servizi ma una norma assurda che ne ha di fatto privatizzato la gestione. Se un servizio è pubblico non si capisce perché debba essere gestito da una spa e non da un’azienda di diritto pubblico come Rifondazione e i movimenti per i beni comuni hanno sempre richiesto.

Ho citato l’ACA ma l’elenco in Abruzzo è assai più lungo e posso rivendicare con orgoglio che per anni Rifondazione Comunista è stato l’unico partito a combattere questo sistema e queste logiche che hanno visto coinvolti centrosinistra e centrodestra.

Immagino che gli esponenti PD presenti abbiano applaudito Cantone. Il loro è un applauso ipocrita.

Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista

P.S: quanto dice Cantone per me è scontatissimo. In campagna elettorale per spiegare che le preferenze non assolvono da certe responsabilità ho citato Ciancimino

 

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