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PONTE DEL CESSO: la Soprintendenza fortunatamente dice NO. Un progetto ALIENO

ponte cessoIl preavviso di diniego da parte della Soprintendenza, il cui parere paesaggistico è fortunatamente ancora vincolante, al progetto del ponte circolare di D’Alfonso è una buona notizia per Pescara e i pescaresi. Condivido parola per parola quanto scrive la Soprintendente facendo riferimento anche al fatto che all’epoca dell’installazione della “nave” fu proprio Pietro Cascella a richiedere di “smantellare la storica balaustra circolare preesistente per non lasciare alcun ulteriore segno costruito tra la nave e il mare”

Per quanto mi riguarda ribattezzerei il progetto dalfonsiano il “Ponte del cesso” considerata la forma e la qualità delle acque. L’idea balzana di collocare un progetto pensato per un’altro contesto ambientale mi è immediatamente apparsa ridicola: questo pontile circolare serve per non bagnarsi i piedi nell’acqua bassa e d’estate calda su cui sovente i dati dell’inquinamento imporrebbero di apporre il divieto di balneazione?

Lasciando da parte gli scherzi trovo che sia un progetto assolutamente sbagliato perché va a chiudere la vista sul mare in uno dei pochi rari punti in cui è libera dalle costruzione ipertrofiche che politicanti sempre in cerca di voti hanno consentito di realizzare.

Come sottolinea la Soprintendenza: “il progetto risulta ALIENO all’ambito paesaggistico tutelato atteso anche che lo spazio di spiaggia libera antistante Largo Mediterraneo è uno dei pochi dell’intera riviera pescarese a non essere stato occupato da strutture legate al turismo balneare”.
Speriamo che il NO della Soprintendenza chiuda questa vicenda e spinga il Presidente e il Comune a un ravvedimento operoso.


Ricordo che noi di Rifondazione siamo stati i primi anni fa a proporre di costruire un nuovo pontile (un tempo c’era quello di Eriberto) ma questo progetto invece costituisce solo un’inutile barriera visiva davanti alla “nave” di Cascella. Se proprio il Comune e la Regione vogliono spendere questi fondi sarebbe a mio parere assai meglio recuperare il progetto della “Porta del mare” di Franco Summa o acquistare e restaurare finalmente la Torretta dannunziana o magari realizzare un pontile normale cioè diritto e il più “leggero” e radente il mare possibile. Se poi ci si occupasse con la stessa ossessione di chi dorme per strada sarebbe meglio.

Va notato che il ceto politico PD che si fa promotore di questo progetto è talmente sensibile ai temi posti dalla Soprintendenza che ha approvato con il voto favorevole anche del centrodestra un Piano Demaniale Marittimo Regionale che prevede che gli stabilimenti possano aumentare di un ulteriore 30% il loro volume nonchè una norma che sembra scritta apposta per cercare di sanare un abuso sul quale il tribunale ha già disposto abbattimento. Avete presente che succederebbe se il Comune lo fa applicare?

Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale Rifondazione Comunista

P.S.: il mio vecchio amico nonchè esimio giornalista Stefano Monticelli ha proposto una serie di proposte dal basso per denominare il progetto in questione che vi sottopongo.

Proposte dal basso:
1) Cefalodromo
2) Anello di finanziamento
4) L’ombelico del fondo
5) Ponte Criceto
6) Tutti giú per mare
7) Tondo subito
8) Cerchiapersone
9) La O senza bicchiere
10) Cielo! che ponte

Purtroppo noto che l’amministrazione comunale imperterrita insiste a giudicare dalle dichiarazioni di sindaco e vicesindaco. Enzo Del Vecchio poi giustamente polemizza con l’opposizione di centrodestra che non ha mai mostrato sensibilità per la vista mare (insieme facemmo un esposto contro la struttura che volevano erigere sull’arenile come Stadio del mare). Ma non mi sembra che sia un’argomentazione che giustifichi un progetto del genere. Consiglierei di fare elegantemente marcia indietro.

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