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L’Internazionale di Charlie Hebdo

charb-decede_545x460_autocropNel ricordare Charb e gli altri compagni della redazione di Charlie Hebdo mi torna in mente il bel libro su Marx che realizzò con Daniel Bensaid. Sulla copertina c’è una vignetta del buon vecchio Karl che legge sul giornale “Marx è morto” e commenta “Ah ah! Che coglioni!”. Charb scriveva anche sull’Humanitè, quotidiano del partito comunista francese. Uno dei suoi ultimi articoli lo dedicò alla causa curda e alla resistenza di Kobane. Al suo funerale tennero le orazioni funebri, tra gli altri, J.L.Melenchon del Front de Gauche e Pierre Laurent segretario del PCF e presidente del Partito della Sinistra Europea. Il feretro fu accolto al suono dell’Internazionale e la cerimonia si concluse con una fanfara che suonava Dirty Old Town dei Pogues e When The Saints. Rileggendo il testo dell’antico inno socialista/comunista/anarchico se ne assapora il senso e l’attualità in un mondo che sprofonda in una spirale di barbarie. Non so come la pensate voi ma io oggi saluto a pugno chiuso i compagni comunisti, socialisti, anarchici e libertari di Charlie Hebdo. 

In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel suo cratere,
È l’eruzione finale.
Del passato facciam tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!
Il mondo sta cambiando base,
Non siamo niente, saremo tutto!

È la lotta finale,

Uniamoci, e domani
L’Internazionale 

Sarà il genere umano.

Non ci son supremi salvatori,
Né Dio, né Cesare, né tribuno,
Produttori, salviamoci noi stessi,
Decretiamo la salute comune.
Affinché il ladro renda il maltolto
E respiri l’aria della galera
Soffiamo nella forgia, noi stessi
Battiamo il ferro quando è caldo!

È la lotta finale,

Uniamoci, e domani
L’Internazionale 

Sarà il genere umano.

Lo stato opprime e la legge imbroglia,
Le tasse dissanguano lo sventurato;
Nessun dovere è imposto al ricco,
Il diritto per i poveri è una parola vuota.
Basta languir nella tutela!
L’uguaglianza chiede altre leggi,
Niente diritti senza doveri, dice,
Uguali, nessun dovere senza diritti!

È la lotta finale,

Uniamoci, e domani
L’Internazionale

Sarà il genere umano.

Orrendi nella loro apoteosi
I re della miniera e della ferrovia
Mai hanno fatto altra cosa
Che derubare il lavoro.
Nelle casseforti della banda
È stato fuso quel che s’è creato
Decretando che gli si renda
Il popolo non vuole che il dovuto.

È la lotta finale,

Uniamoci, e domani

L’Internazionale

Sarà il genere umano.

I re ci hanno ubriacato di fumo!
Pace tra noi, guerra ai tiranni!
Applichiamo lo sciopero alle armate,
Cannone puntato in aria e rompiamo i ranghi!
Se si ostinano, questi cannibali
A far di noi degli eroi
Sapranno presto che le nostre pallottole
Son per i nostri generali!

È la lotta finale, 

Uniamoci, e domani
L’Internazionale 

Sarà il genere umano.

Operai contadini, noi siamo
Il gran partito dei lavoratori,
La terra non appartiene che agli uomini,
Il fannullone sloggerà!
Quanto si nutrono della nostra carne,
Ma se i corvi e gli avvoltoi
Un mattino scompariranno
Il sole brillerà per sempre!

È la lotta finale,

Uniamoci, e domani
L’Internazionale 
Sarà il genere umano

“Non crediate che si debba esser tristi per essere dei militanti, anche quando la cosa che si combatte è abominevole” Michel Foucault 

charlie hebdo amour

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