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Regione Abruzzo:  nessuna risposta su taglio borse lavoro per disabili psichici

vergognaIl partito della Rifondazione Comunista denuncia il mancato rifinanziamento delle borse lavoro per i disabili psichici da parte della Regione Abruzzo. Appare grave che nonostante la protesta dell’associazione Carrozzine Determinate non ci sia traccia di un intervento e nemmeno di rassicurazioni da parte del presidente-commissario D’Alfonso e dell’assessore alla sanità Paolucci.

Intanto ai pazienti arrivano le lettere dalle Asl che comunicano la prossima interruzione del progetto con conseguenze immaginabili e non certo positive.

Come Rifondazione Comunista fummo protagonisti insieme alle associazioni dei familiari come Percorsi dell’introduzione di questa opportunità di reinserimento la cui validità è riconosciuta da tutti gli operatori.

Non è giusticabile un taglio della spesa che colpisca una voce come questa anche perché qualsiasi ragionamento ragionieristico sarebbe davvero miope. Dal punto di vista della spesa sanitaria costa meno del soggiorno presso strutture private dove inevitabilmente torneranno i pazienti che soffriranno nuove crisi. Parliamo per tutta la Regione di circa 1 milione di euro, una cifra irrisoria rapportata al complesso della spesa sanitaria regionale.

Cancellare le borse lavoro significa dire addio alla riabilitazione psichiatrica perché senza uno sbocco lavorativo non ha più senso parlare di reinserimento sociale dei disabili psichici. La conseguenza sarà un aumento della cronicità e quindi di ricoveri o lunghe permaneze in strutture protette con enormi spese per la sanità regionale. La lezione di Sanitopoli non è servita a niente se si tagliano le cose che funzionano e costano poco alimentando quelle che funzionano meno e costano di più!

Nel corso degli anni le borse lavoro sono sempre state rifinanziate. Ora si cancellano per distrazione e disinteresse di una Giunta Regionale che di sinistra non ha nulla. Voglio ricordare che tutte le famiglie hanno potuto verificare l’utilità di un percorso che lungi dall’essere interrotto andrebbe esteso a tanti altri pazienti. Infatti il problema è che bisognerebbe aumentare il numero dei pazienti che possono accedere alle borse lavoro: l’Abruzzo dovrebbe triplicare questo investimento virtuoso invece di tagliarlo!

E’ probabile che la causa della cancellazione delle borse lavoro sia da ricondurre al finanziamento negli anni scorsi attraverso “progetti obiettivo”, ma se tale via non è più percorribile il commissario e l’assessore avrebbero dovuto dare indicazioni alle Asl di inserire nella loro programmazione le relative somme.

Finora la nuova giunta sulle questioni della salute mentale è stata completamente assente e silenziosa mentre ci sarebbe bisogno di un potenziamento dei servizi territoriali e dell’apertura di case famiglia e gruppi appartamento oggi del tutto insufficienti.

Non solo non si progredisce ma addirittura si torna indietro rispetto alle conquiste degli anni passati. Abbiamo la sensazione che l’operato di questa giunta regionale sia segnato dall’ossessione per le infrastrutture. Vorremmo ricordare al Presidente che la principale infrastruttura di cui abbiamo bisogno in questo momento non è fatta di cemento armato e si chiama solidarietà.

Maurizio Acerbo, ex-consigliere regionale Rifondazione Comunista

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