SULLE TASSE LE PROTESTE ERANO FONDATE,
 L’ATTEGGIAMENTO DI CHIODI NO!
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Martedì il presidente Chiodi ha interrotto i lavori del Consiglio regionale per dare l’annuncio della proroga della sospensione delle tasse per le popolazioni colpite dal sisma. Nel farlo il Presidente si è lasciato andare a infelici battute nei confronti delle opposizioni, degli enti locali e dei comitati aquilani che avrebbero inscenato un’inutile protesta nelle scorse settimane nei confronti di un governo che ha sempre mantenuto le promesse.
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I fatti danno torto a Chiodi che dovrebbe chiedere scusa per un atteggiamento arrogante quanto sciocco.
Si dimostra ancora una volta che l’attitudine di Chiodi nei confronti del governo non paga.
 Ci fa piacere che tutti i capogruppo del Consiglio Regionale abbiamo sottoscritto una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica denunciando la disparità di trattamento introdotta dal decreto mille proroghe.
E’ il segno che la pazienza ha un limite e che anche chi milita nel centrodestra comincia a mostrare apertamente insofferenza.
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Quello del governo è un atteggiamento classista che contrasta con i principi costituzionali rispetto al quale tutto l’Abruzzo deve esprimere la propria contrarietà .
La sospensione del pagamento delle tasse per tutti è un atto dovuto considerato l’eccezionale impatto del terremoto, ma come prevedibile nulla è scontato nell’Italia di Berlusconi e Tremonti.
Il paradosso è che, secondo il governo, molti benestanti potrebbero essere esclusi mentre pensionati e cassintegrati dovrebbero pagare.
Rivendicare con forza i diritti dell’Abruzzo e delle popolazioni colpite dal terremoto è un dovere.
Gli abruzzesi non chiedono elemosine al governo Berlusconi, ma di essere trattati da cittadini della repubblica italiana.
Ricordiamo agli smemorati sempre pronti ad applaudire il cavaliere, come già da noi ricordato in aula a Chiodi, che in occasione del terremoto del 1984 che ebbe un impatto assai più lieve dell’attuale, il pagamento delle tasse fu sospeso per tutti per un periodo di due anni e che la restituzione fu richiesta dopo molti anni nella misura del 40% con un lunghissimo periodo di rateizzazione.
Chiodi decida se vuole fare lo zerbino del governo o il presidente degli abruzzesi.
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Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
 Antonio Saia, consigliere regionale PdCI
questo è il comunicato che ieri io e Totò abbiamo mandato alla stampa. In Regione gira la voce che Chiodi abbia inviato un sms assai preoccupato a Letta e Berlusconi: “elezioni provinciali a rischio”.
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