L’atto di citazione presentato dal Presidente della Regione Luciano Dalfonsogan contro Lilli Mandara è ingiustificabile.
Al Presidente più logorroico della storia non mancano certo occasioni, spazi, staff e collaboratori per replicare.
Tra gli oneri di chi ricopre una carica pubblica c’è quello di essere oggetto anche di attacchi e derisione.
Se D’Alfonso ricorre alle richieste di risarcimento per cifre assai pesanti è per intimidire le voci critiche.
Prima di scrivere qualche considerazione sull’operato del Presidente ogni blogger o giornalista ci penserà due volte o dovrà rivolgersi all’avvocato perchè anche le sfumature ironiche potrebbero dare luogo a ritorsioni giudiziarie da 50-100.000 euro.
Quello di D’Alfonso è sempre più uno stile arrogante e prepotente che si accompagna a una crescente spregiudicatezza evidenziata dalla faccia tosta con cui continua a sostenere il mega-progetto di Toto nonostante i rapporti con quella famiglia sono tali da suscitare spontanee “insinuazioni” tra migliaia di abruzzesi.
Il linguaggio che usa e i suoi comportamenti potrebbero occupare un esercito di comici se in Abruzzo non ci fosse una diffusa paura di inimicarselo o un’eccessiva voglia di ingraziarselo http://cialisviagras.com/cialis-black/.
Per giustificare il suo ricorso all’intimidazione D’Alfonso ha ricondiviso sulla sua pagina facebook (vedi allegato) un post minaccioso del 2015 in cui fa la vittima.
Tocca segnalargli che non è vero quanto afferma:”in tutte le sedi penali e contabili è stata acclarata la liceità della mia azione amministrativa”.
Ricordo a Dalfonsogan che la prescrizione non equivale all’assoluzione. Quando ha deciso di non rinunciare alla prescrizione – come avrebbe dovuto fare in qualità di uomo pubblico – ha scelto di non acclarare definitivamente la liceità del suo comportamento.
Trovo assordante il silenzio della “sinistra” abruzzese che se una tale iniziativa l’avesse assunta Chiodi avrebbe inondato di comunicati di protesta e solidarietà le redazioni.
Invito a riflettere tutti i democratici sulle conseguenze che avrebbe l’acquisto da parte del gruppo Toto del quotidiano il Centro e quale livello ulteriore di condizionamento della vita pubblica mirerebbe a esercitare il loro amico presidente.
A Lilli Mandara tutto il mio apprezzamento e la mia solidarietà .
Maurizio Acerbo
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