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Linton Kwesi Johnson: Reggae Fi Peach. 40 anni dopo

Il 23 aprile 1979 le squadre speciali della polizia britannica uccidevano l’insegnante neozelandese trentatreenne Clement Blair Peach durante la violenta repressione di una manifestazione antirazzista. Dopo anni di violenza razzista e poliziesca, i giovani e la classe lavoratrice di Southall organizzarono una dimostrazione pacifica a cui si si unirono residenti e commercianti contro il meeting elettorale indetto dai fascisti del National Front nella sede del municipio. Una dinamica di auto-organizzazione e autodifesa da parte dei giovani delle comunità immigrate asiatica e giamaicana di Southall che si era già sviluppata da tempo, dopo l’assassinio da parte di giovani bianchi 3 anni prima del diciottenne Gurdip Singh Chaggar. Nacque il Southall Youth Movement che fu il primo movimento giovanile che di giovani immigrati asiatici in UK. Il meeting del partito neofascista razzista nel sobborgo con la più alta percentuale di immigrati asiatici era una deliberata provocazione e come tale fu vissuta dalla comunità. Ci fu uno sciopero spontaneo che svuotò negozi e luoghi di lavoro. 30 membri del National Front  – tutti non residenti – vennero scortati da 2.756 agenti attraverso il quartiere. I manifestanti antirazzisti, la maggior parte asiatici ma anche afro-caraibici e bianchi, cercarono di bloccare il corteo neofascista. Seguirono cariche violentissime con centinaia di feriti e più di 700 arresti. La polizia antisommossa si scatenò contro manifestanti con cariche a cavallo, cani, furgoni lanciati a tutta corsa contro la folla, manganellate a non finire. Insomma si materializzarono scene da repressione nelle colonie di qualche anno prima. Blair Peach – attivista del Socialist Workers Party e dell’AntiNazi League – si stava allontanando dalla manifestazione quando fu aggredito e ammazzato di botte. Anche Clarence Baker, il manager del gruppo reggae Misty In Roots, finì in coma per le percosse (ma fortunatamente sopravvisse e in questi giorni partecipa alle iniziative commemorative) durante la distruzione da parte della polizia del centro sociale comunitario People Unite. La polizia ovviamente negò ogni responsabilità nel decesso di Peach e ci volle un’inchiesta militante che vide impegnati intellettuali di fama internazionale come Stuart Hall per fare emergere la verità (familiari e amici di Blair Peach nel 1981 fondarono INQUEST, un’associazione dedita alla denuncia sulle morti durante fermi e detenzione). Venne fuori che molti agenti erano simpatizzanti dell’estrema destra e avevano bandiere e simboli nazisti in casa ma nessuno dei 6 agenti coinvolti nell’aggressione a Blair Peach fu perseguito e processato. Soltanto nel 2010 la polizia ha ammesso che Blair Peach fu “quasi certamente” ucciso da agenti. Chi uccise Blair Peach è ancora a piede libero. Due anni dopo la morte di Blair Peach nel 1981 i neofascisti provarono a rimettere piede a Southall organizzando un concerto naziskin in un locale. La risposta della comunità fu tale che dovettero svignarsela protetti dalla polizia. Da quel momento i razzisti del National Front non si sono più visti da quelle parti. Se i movimenti popolari hanno sconfitto sulle strade la violenza razzista e cambiato le mentalità di milioni di persone non si può dire lo stesso della giustizia inglese. A 40 anni di distanza Southall reclama ancora verità e giustizia per Blair Peach. 

Alla campagna di denuncia sul caso partecipò anche Linton Kwesi Johnson, che fu il poeta di quella generazione di giovani immigrati di seconda generazione ribelli, che rese omaggio a Peach con un brano nell’album Bass Culture del 1980 che apertamente accusava le squadre antisommossa della polizia: 

Dovunque vai non senti altro

dovunque vai la gente dice

che le Special Patrols sono assassini – assassini

e non possiamo lasciarli continuare

le SPG sono assassini – assassini

perchè hanno ucciso Blair Peach – il maestro

hanno ucciso Blair Peach – gli sporchi sanguinari

 

Blair Peach era un uomo comune

Blair Peach prese semplicemente posizione

contro i fascisti e i malvagi

e loro lo hanno picchiato a morte

Blair Peach non era inglese

veniva dalla Nuova Zelanda

l’hanno massacrato

ma la sua memoria è con noi

 

Hey gente d’Inghilterra

grandi ingiustizie sono commesse su questa terra

quanto ancora li lascerete continuare?

L’Inghilterra sta diventando un paese fascista?

La risposta giace alle vostre porte

e nella risposta giace la vostra fede

(traduzione da Linton Kwesi Johnson a cura di Gianni Galli, Stampa Alternativa, anno?)

 

 

E’ nato un coordinamento SOUTHALL RESIST 40 per ricordare l’anniversario. In questi giorni ci sono tante iniziative e sabato 27 ci sarà una “marcia per l’unità contro il razzismo” in memoria di Blair Peach e Gurdip Singh Chaggar.

foto delle commemorazioni di questi giorni a Southall nella pagina fb Southall Resist 40

Per saperne di più:

Forty years on, Southall demands justice for killing of Blair Peach

Southall: symbol of resistance

The Killing of Blair Peach  / di David Renton

The day Blair Peach died – a personal account

Justice denied for Blair Peach

The legacy of Blair Peach should live on in each of us

 

 

 

 

 

 

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