“… il comunismo, è una formazione reattiva derivata dal capitalismo. Per questo motivo è meno flessibile e ha un potenziale di sopravvivenza più basso. I giorni del capitalismo del laissez-faire sono completamente morti e le ipotesi del comunismo ottocentesco sono altrettanto morte, perché basate sul capitalismo di laissez-faire. Mentre nei paesi capitalisti ce n’è a malapena una traccia, il comunismo sta ancora reagendo a qualcosa che è morto da più di cento anni. E il comunismo attuale si aggrappa a questi concetti sopravvissuti, rifiutando di riconoscere le contraddizioni e le carenze del sistema marxista. Il comunismo non ha alcuna capacità di cambiare. Il capitalismo è flessibile, e sta sempre cambiando, ed è cambiato incommensurabilmente. Il comunismo sembra ancora affermare che loro non stanno cambiando, stanno seguendo gli stessi principi marxisti. Noi non abbiamo principi. È un vantaggio”
“Adesso abbiamo un nuovo tipo di dominio. Nessun dominio di un uomo o dominio di un’aristocrazia o plutocrazia, ma di piccoli gruppi elevati in posizioni di potere assoluto da pressioni casuali e soggette a fattori politici ed economici che lasciano poco spazio alle decisioni. Sono rappresentanti di forze astratte che hanno raggiunto il potere attraverso la resa di sé. Il dittatore dalla volontà di ferro è una cosa del passato. Non ci saranno più Stalin, non più Hitler. I governanti di questo mondo più insicuro di tutti i mondi sono governanti per caso; piloti inetti, spaventati ai comandi di una macchina enorme che non riescono a capire, invitando gli esperti a dire loro quale pulsante spingere” (da No More Stalin, No More Hitler)
“A: lei dunque è in disaccordo con coloro come i leader hippies che consigliano alla gioventù di vivere ai margini e di attendere che il sistema si disintegri da solo?
WB; Io preferisco delle proposte concrete. Lenin o la socialdemocrazia tedesca di Kautsky avevano un programma, delle idee precise sulla società da costruire. I rivoluzionari di oggi tacciono in proposito: fanno una piccola guerra con dei piccoli mezzi, le guerriglie marginali – revolvers ed esplosivi – non hanno una presa sufficiente sulla società industriale.
A: Lei si interessa veramente di politica?
W.B.: non ho mai pensato che la politica possa risolvere qualche cosa. Quando un affare è discusso a livello politico è la morte. I sistemi si oppongono e si somigliano: io non vedo la differenza tra la polizia sovietica e la polizia zarista. Tuttavia tutti i problemi sono politici e quello della sessualità in primo luogo. Ma una vera rivoluzione deve coincidere con uno sconvolgimento totale della coscienza, ribaltando l’uso dei mezzi di comunicazione di massa che hanno provocato gran parte dell’evoluzione di questi ultimi dieci anni.
(…) A: Tra i vecchi miti da distruggere
http://dangerousminds.net/comments/william_s._burroughs_answer_to_the_sex_pistols_god_save_the_queen
http://www.ladeleuziana.org/wp-content/uploads/2016/12/Obsolete-Capitalism.pdf
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