Pochi giorni dopo l’ingresso delle truppe dell’Urss e di altri 4 paesi del Patto di Varsavia in Cecoslovacchia il vecchio filosofo marxista inviava una lettera al partito ungherese per esprimere il suo dissenso rispetto all’invasione che poneva fine al nuovo corso di Dubcek.
Caro compagno Aczal,
Considero mio dovere comunista informarla che non posso essere d’accordo con la soluzione della questione ceca e in questo con la posizione del Comitato centrale del partito ungherese. Di conseguenza, devo ritirarmi dalla mia partecipazione alla vita pubblica ungherese degli ultimi tempi.
Spero che lo sviluppo ungherese non porti a una situazione tale che lo status dell’organizzazione marxista ungherese mi spingerà ancora una volta nella clausura intellettuale degli ultimi decenni.
Si prega di informare del contenuto di questa lettera il compagno Kadar.
Con saluti comunisti, Gyorgy Lukacs
[Budapest, 24 agosto 1968]
Alla tragedia segue sempre la farsa. Un tempo i carri armati, ora i troll. Lo scorso 21 agosto un centinaio di adepti del partito di Marco Rizzo ha celebrato il 50° anniversario dell’invasione della Cecoslovacchia invadendo la pagina facebook di Rifondazione Comunista accusandoci di anticomunismo indignati per il nostro omaggio alla Primavera di praga e ai comunisti che cercarono di sviluppare una via nazionale diversa dal modello impostosi negli anni dello stalinismo, il cosiddetto “socialismo dal volto umano”. Lo stesso Marco Rizzo con sprezzo del ridicolo ha guidato l’assalto e per darsi un tono colto ha brandito una citazione di Lukacs per difendere l’invasione della Cecoslovacchia del 1968 e darci degli anticomunisti. Ovviamente Rizzo ignora che Lukacs era contrario all’intervento contro la Primavera cecoslovacca. Secondo il metro di Rizzo – noto per lo slogan “Rizzo pelato servo della Nato” – lo stesso Lukacs rientrerebbe nella schiera degli anticomunisti. E con lui Luigi Longo e tutto il gruppo dirigente del PCI che condannò 50 anni fa l’invasione. Va ricordato che nell’Ungheria di Orban che tanto piace al “filosofo” sostenitore del PC di Rizzo e di Casa Pound Fusaro è stata abbattuta la statua di Lukacs a Budapest ed è stato chiuso il suo Archivio frequentato da studiosi di tutto il mondo. Ai giovani seguaci del partito di Rizzo consiglio la lettura di qualche opera di Lukacs nella nostra biblioteca.
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