Una canzone di Alberto Camerini ci ricorda molto bene quale fosse l’immagine di Mao nei movimenti e nella sinistra extraparlamentare fino alla seconda metà degli anni settanta:
Il disco di Camerini Gelato Metropolitano – un mio classico da ragazzino – uscì nel 1977 con l’etichetta milanese Cramps di Gianni Sassi, quella di Area, Skiantos, Finardi, ecc. Dopo un quarantennio Mao nell’immaginario è diventato un mostro e in primo luogo proprio per tanti che lo avevano mitizzato. Si è passati da un’esagerazione a un’altra.
(continua)
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