RIFIUTI: STATI E CHIODI VOGLIONO ABOLIRE UNA NORMA CHE LE ALTRE REGIONI CI COPIANO.
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Questa mattina ho partecipato alla prima riunione del tavolo tecnico di concertazione promosso dall’assessore regionale Daniela Stati.
Non posso che esprimere il totale dissenso di Rifondazione Comunista rispetto all’intenzione di aprire rapidamente la strada agli inceneritori nella nostra Regione.
Sostituire la parola “incenerimento†con “valorizzazione energetica†è solo una trovata linguistica per nascondere i dati di fatto.
 Appare grave che la giunta regionale, come già annunciato, si prepari a modificare la norma che prevede il divieto di realizzare impianti di termovalorizzazione nella nostra regione fino a quando non sia stata superata una percentuale di raccolta differenziata di almeno il 40%.
Faccio presente che la norma che Stati e Chiodi vogliono abolire è stata fatta propria dalle due regioni che successivamente all’Abruzzo hanno approvato nuove leggi sul ciclo dei rifiuti.
Infatti sia Marche che Umbria hanno inserito nella loro normativa la prescrizione che avevamo introdotto in quella abruzzese.
Se facciamo eccezione per la Campania che non è certo un modello a cui ispirarsi, il ricorso all’incenerimento di solito avviene in territori in cui la raccolta differenziata raggiunge percentuali elevatissime e vengono conferiti negli impianti di termovalorizzazione soltanto quantità residuali di rifiuto trattato.
Invece l’Abruzzo raggiunge purtroppo una percentuale di raccolta differenziata molto bassa (21,9%), assai al di sotto di quel 50% che avrebbe già dovuto raggiungere nel 2009 secondo la direttiva europea.
Soltanto 65 comuni abruzzesi hanno attivato la raccolta porta a porta e la maggioranza dei cittadini dovrà pagare quindi il 20% in più di ecotassa.
Di fronte a questo quadro, invece di puntare sul rilancio della differenziata e del riciclo, l’assessore Stati e il presidente Chiodi ci propongono di realizzare gli inceneritori.
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 Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
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RIFIUTI: ASSESSORE STATI, L’ABRUZZO NON È IN EMERGENZA INSEDIATO TAVOLO TECNICO PER MODIFICHE A LEGGE 45 (ANSA) – PESCARA, 17 FEB – «L’Abruzzo non ha un’emergenza rifiuti e non diventerà come la Campania»: lo ha affermato l’assessore alla protezione civile, Daniela Stati, nel corso dell’insediamento del Tavolo tecnico di concertazione per il confronto sulle modifiche e sulle integrazioni alla legge regionale 45 del 2007 riguardante «Norme sulla gestione dei rifiuti», respinge con decisione ogni allarmismo. «A livello di volumetria – ha spiegato l’assessore – si parla di circa un anno e mezzo di autonomia delle attuali discariche ma, nel frattempo, la Regione si è già mossa ed ha autorizzato, e continuerà a farlo, l’apertura di altri impianti di smaltimento e di trattamento dei rifiuti». Intanto, si è tenuta la prima riunione del tavolo tecnico di concertazione del quale fanno parte le quattro Province, l’ANCI, la Lega delle autonomie locali, l’ARTA, i consorzi comprensoriali di smaltimento dei rifiuti, le direzioni regionali Ambiente e Protezione Civile ed alcune organizzazioni e società che si occupano di questioni ambientali. «Auspico – ha proseguito l’assessore Stati – che entro giugno le modifiche alla legge regionale 45 del 2007, dopo il passaggio in Giunta regionale, siano portate in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. La finalità è quella di arrivare ad una modifica importante che vada nella direzione del recupero energetico che, tra l’altro, è tra le priorità indicate nella Scheda Obiettivo numero 9 del Programma di Governo del Presidente Chiodi. Quella relativa all’ambiente ed alla tutela del territorio». Al tempo stesso, sarà rafforzata la campagna per la promozione della raccolta differenziata porta a porta che rappresenta un altro dei punti qualificanti della strategia del Governo regionale insieme a quello relativo alla costituzione di un unico ATO (al momento ne esistono quattro) che accorpi le funzioni di gestione del ciclo idrico integrato a quelle di gestione dei rifiuti. «Sarà un percorso condiviso – ha assicurato l’assessore Stati – che, oltretutto, può già fare leva sui primi incoraggianti dati che, rispetto alla raccolta differenziata, segnalano un discreto incremento percentuale». (ANSA).
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