Community

Already a member?
Login using Facebook:
Powered by Sociable!

Archivi

ACQUA: NO ALL’AUMENTO DELLA TARIFFA

acqua-denaroTutti dicono di non voler mettere le mani nelle tasche dei cittadini, ma poi accade sistematicamente il contrario.

In tempo di crisi non è socialmente accettabile l’aumento delle tariffe, in particolare se si tratta di quelle dell’acqua.

I cittadini non possono essere chiamati a ripianare i costi della cattiva politica.

  

Lunedì 24 maggio l’assemblea dei sindaci dell’ATO di Pescara è chiamata a esprimersi sulla proposta di revisione tariffaria proposta dal commissario straordinario Ing. Pierluigi Caputi nominato dalla Regione.

 

Sentiamo l’urgenza di lanciare pubblicamente l’allarme prima che un voto bipartisan sancisca l’ennesima fregatura ai danni dei cittadini.

 

Quello che si evince dalla lettura della relazione del commissario, che il sindaco avrebbe fatto bene a far distribuire ai consiglieri comunali, è che esce confermato il quadro denunciato per anni da Rifondazione Comunista relativamente alla gestione dell’ACA e dell’ATO.

 

La situazione è così dipinta: “mancata revisione triennale del Piano d’Ambito risalente al 2003 e di scarsa qualità”, “mancato aggiornamento annuale del programma degli interventi”, “bassa capacità di investimento e consistenti perdite del gestore a fronte della COSTANTE CRESCITA DEI COSTI OPERATIVI”, “assenza di penalità per ilmancato raggiungimento degli obiettivi programmati”, “AMBIGUITA’ DEL RUOLO DEI SINDACI con situazioni di CONFLITTO DI INTERESSE”, “mancanza di controllo sulla gestione della società affidataria del Servizio idrico integrato nonostante le competenze ed i poteri di controllo e vigilanza riconosciuti dalla legge all’Ente d’Ambito”.

 

A proposito dell’ACA spa si sottolinea “una ERRATA PROGRAMMAZIONE DELLA NECESSITA’ DI PERSONALE rispetto alla reale esigenza per la gestione del servizio che ha sottratto le risorse per ridurre le perdite e fare gli investimenti”, “l’aumento di costi operativi e l’assunzione di personale prima di avere certezza dei ricavi programmati ha portato a rilevanti perdite…Errori gestionali che in una società privata avrebbero portato al fallimento”.

 

“Nonostante il consolidamento di minori fatturati il trend di crescita dei costi operativi e del personale non si è fermato”.

 

I costi operativi sostenuti risultano sempre maggiori rispetto alle previsioni a causa di aumento dei costi del personale (nuove assunzioni) e “AUMENTO DEI COSTI DI ESTERNALIZZAZIONE di attività (non conforme con l’aumento dei costi per il personale  in quanto se si esternalizza un servizio si presume una minore necessità di personale)”.

 

NON CI VENGANO A DIRE CHE L’AUMENTO DELLE TARIFFE SERVE PER GARANTIRE GLI INTERVENTI:

soltanto il 3,70% di quanto pagheranno i cittadini nel 2010 finanzierà gli investimenti!

 

“Dal bilancio 2008 di ACA emerge che i ricavi coprono a malapena i costi totali di produzione, lasciando sostanzialmente scoperti investimenti, remunerazione, mutui ATO (che tra l’altro l’ENTE d’Ambito non avrebbe dovuto accendere) e Comuni”.

 

Inoltre “non è mai esistito un sistema di misurazione applicabile al raggiungimento degli obiettivi impedendo di fatto l’applicazione delle sanzioni previste nel Contratto di Servizio”.

 

 

IN QUESTO SCENARIO E’ INACCETTABILE L’AUMENTO DELLA TARIFFA DA 1,03 A 1,30 a mc

(lascio a voi il calcolo della percentuale dell’aumento).

 

Se il piano d’ambito è di scarsa qualità come scrive il commissario bisogna verificare l’entità e l’utilità degli investimenti programmati.

Se i costi di gestione sono il problema principale bisogna prima procedere a una riduzione drastica.

 

NON DEVONO ESSERE I CITTADINI A PAGARE CLIENTELE E SPRECHI!

 

Il commissario scrive che è indispensabile “una severa politica di riduzione dei costi”, siamo d’accordo. E’ ora di cominciare a partire dalla verifica della legittimità delle assunzioni clientelari di questi anni, dei costi delle esternalizzazioni e degli appalti.

 Nei prossimi giorni presenteremo la nostra proposta di legge regionale di riforma del servizio idrico e di ri-pubblicizzazione. 

Come prevedono anche i quesiti referendari bisogna eliminare le spa dell’acqua!

MAURIZIO ACERBO

Leave a Reply