Peter Linebaugh ricorda il suo maestro, il grande storico di ‘La formazione della classe operaia in Inghilterra’, comunista libertario, sostenitore del socialismo umanista, protagonista della New Left, attivista pacifista, nel centenario della nascita. Di Peter Linebaugh segnalo su questo blog “Dai beni comuni al comunismo e ritorno” e una bella recensione di “Calibano e la strega” di Silvia Federici.
Come ex comandante di carri armati, Edward conosceva bene i motori a combustione interna. Una volta, durante un raduno a Toronto, l’auto di qualcuno non si avviava e Edward si mise sotto il cofano e fece ripartire il motore in un batter d’occhio. Fu una sorpresa. Non aveva paura di esplorare il funzionamento del mondo. Una volta c’è stato un problema nel nord del Galles, in un cottage di sua proprietà. L’acqua non scorreva. Era ormai andata via la luce del giorno, ma lui si mise gli stivali e uscì nella notte con la sua torcia o torcia elettrica che oscillava il suo raggio avanti e indietro nell’erba fangosa alla ricerca della conduttura. Lo trovò e sul posto riparò il rubinetto di arresto. Sono rimasto colpito da questi tratti dello studioso di The Making of the English Working Class.
Naturalmente, era un uomo di idee, e la sua portata con esse era trasversale al mondo. Quando Allende morì, trasformò le sue lacrime in una potente poesia. Viveva nella campagna del Worcestershire. Dietro la sua casa cresceva un albero di tulipani, circondato da ciclamini provenienti dalla Palestina. Sua madre, suo padre e suo fratello avevano profondi legami con l’India e il Levante. Amava i fiori selvatici ed era in grado di chiamarli con nomi inglesi come quelli usati dal poeta John Clare. Era uno dei suoi legami con i commons inglesi, sia per la conoscenza che per i nomi.
Le sue maniche erano spesso arrotolate. La sua giacca o il suo maglione avevano spesso polvere di gesso mescolata alla cenere dei sigari che fumava. Aveva l’aspetto e lo stile del grunge intellettuale inglese della metà del XX secolo. Un seminario poteva svolgersi ovunque. Si sdraiava sul pavimento in legno di pino e compagni e colleghi si univano a lui. Amava il taglio e l’incisività del dibattito; poteva recitare Wordsworth a lungo; nelle conferenze sapeva costruire un climax. Il teatro era nelle sue ossa. Quando ascoltava, i suoi occhi potevano essere acuti e trasmettere acutezza. Aveva una bella voce con accenti versatili e registri di grande estensione. Gli piaceva prenderci in giro dicendo che anche Marx era inglese. Non solo tedesco o russo. Aveva un’enorme capacità di lavoro e generalmente sapeva di cosa stava parlando. Quando non lo sapeva, chiedeva o studiava. Il suo obiettivo era almeno quello di porre fine alla guerra nucleare.
Edward Thompson, presente!
testo originale: https://www.counterpunch.org/2024/02/02/e-p-thompson-at-100/
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.