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Incredibile ma vero! A Pescara puoi sposarti al sabato solo se paghi.

beatles_all_u_needMi riferisco ovviamente ai matrimoni civili, quelli in cui l’ufficiale di stato civile è il sindaco o un consigliere o assessore da lui delegato. Un’attività per la quale sono particolarmente gettonato e che mi ha riservato più di una soddisfazione (qualche battuta contro l’integralismo religioso, slogan pacifisti, invocazioni punk’ e/o psichedeliche, disquisizioni sul diritto di famiglia, puro rock’n’roll ecc.). Una volta la dipendente comunale che solitamente mi assiste durante la cerimonia mi ha sussurrato all’orecchio: “quelli che sposa lei sono davvero innamorati!” (o giù di lì). E sì noi “alternativi” siamo gli ultimi romantici, come era solito dire il buon Peppe Di Santo ai tempi di Spleen On The Beach. La notizia che al Comune di Pescara ora non sia più possibbile sposarsi gratis al sabato mi ha davvero sorpreso. Capisco che c’è la crisi economica e che si voglia risparmiare sugli straordinari ma non è tollerabile che i cittadini debbano pagare per forza. Spendono più di 150.000 euro per trasformare il Municipio in una sede del Rotary e vogliono prendersela con gli innamorati laici che non vogliono andare in Chiesa!

Ho presentato immediatamente un’interrogazione:

Interrogazione a risposta orale

Al Sindaco del Comune di Pescara

Oggetto: niente matrimoni civili di sabato al Comune di Pescara?

Premesso che

Secondo quanto riferitomi da giovani coppie e dagli stessi dipendenti presso l’ufficio matrimoni del Comune non è più possibile sposarsi nelle giornate del sabato e della domenica presso il Palazzo di Città;

il matrimonio civile può essere celebrato nelle giornate del sabato e della domenica soltanto presso l’Ex-Aurum, ma in tal caso bisogna pagare 300 euro;

pare che tali disposizioni siano state impartite attraverso una circolare del dirigente competente;

considerato che

è evidente che le giornate del sabato e della domenica siano quelle in cui è facilitata la partecipazione di parenti e amici degli sposi alla cerimonia e quindi precluderle significa praticare una discriminazione sulla base del reddito o comunque imporre una scelta che dovrebbe essere facoltativa;

tali disposizioni appaiono davvero bizzarre nonché lesive dei diritti dei cittadini e del principio costituzionale di uguaglianza;

il buonsenso dovrebbe consigliare di rendere possibile la celebrazione del matrimonio almeno nella giornata del sabato sia presso il palazzo di Città che presso l’Ex-Aurum in modo che i cittadini mantengano la facoltà di scelta;

risulta davvero antipatico che una coppia, magari composta da giovani disoccupati o precari, debba essere costretta a pagare oppure a rinunciare alla celebrazione del proprio matrimonio in una giornata che consentirebbe più agevolmente ai propri cari di essere presenti;

chiedo di sapere

se l’amministrazione comunale non ritenga doveroso rimuovere tale regolamentazione e rendere possibile, anche mediante il potenziamento del personale dell’ufficio matrimoni, la celebrazione dei matrimoni civili presso il Palazzo di Città anche nella giornata del sabato;

se l’amministrazione non ritenga opportuno rivedere la tariffa piuttosto pesante richiesta per i matrimoni presso l’Ex-Aurum.

Il consigliere comunale

Maurizio Acerbo

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